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25 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Canal: "Peccati e timor di Dio, non si possono rivedere le prediche ai funerali?" E la Diocesi gli risponde

Il video postato da Canal spopola sul web

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Canal:

FARRA DI SOLIGO - Canal fa un video sulle prediche, e la diocesi risponde. Il noto Youtuber di Farra di Soligo ha pubblicato nei giorni scorsi un video intitolato “Un vero peccato”, in cui parla delle prediche ai funerali.

 

Canal ha detto di essere stato a diversi funerali nell’ultimo periodo, e ha voluto “postare” la propria riflessione sui social: “All’inizio pensavo che la predica fosse un problema del prete, poi mi sono reso conto che è la prassi. Si chiede scusa al Signore per tutti i peccati che questo povero cristiano ha fatto. Perché invece non si può dire “Signore, mi raccomando, prepara un’accoglienza bellissima perché sta arrivando un cristiano che ha fatto il meglio che ha potuto? Ha cresciuto una famiglia, ha lavorato, ha fatto sacrifici, ha sofferto, e – va beh – ha fatto qualche peccato. Ma, generalmente, ha fatto il meglio che poteva. Prepara una festa grande”. E poi basta con queste prediche in cui si parla sempre del timore di Dio. Non possiamo rivedere un po’ queste prediche?”

 

Dalle colonne de L'Azione gli ha risposto il direttore don Alessio Magoga: “A mio avviso, le raccomandazioni del giovane “youtuber” sono in gran parte ormai “patrimonio” della predicazione comune dei nostri parroci. Forse qualcuno potrebbe quasi dire il contrario e cioè che si parli oggi fin troppo poco del “peccato” e ancora meno del “timor di Dio” (come alcuni cattolici non mancano di rimproverarci)! In ogni caso, il fatto che la fede cristiana, nel momento della morte, debba insistere sulla dimensione del perdono, più che sul peccato, e sulla verità dell’amore di Dio, più che su sentimenti di paura, mi trova fondamentalmente d’accordo”.

 

“Ancora, come suggerisce “Il Canal”, è vero che nella maggior parte dei casi accompagniamo al campo santo persone che “hanno fatto meglio che hanno potuto” (parole sue) – continua don Alessio -. L’espressione non deve essere presa in un senso restrittivo o svalutante, ma in quello più ampio e bello: “Ce l’hanno messa tutta per dare il meglio di sé”. A volte con esiti esemplari e edificanti. Altre volte, in mezzo a contraddizioni e fragilità, non riuscendo a raggiungere appieno il vero obiettivo. Per questo, alla fine della vita, è bene essere misericordiosi e imparare da Dio e dal suo sguardo benevolo e riconciliante. Noi al loro posto cosa avremmo fatto? Avremmo fatto meglio? E che dire del clima mesto che si respira in questi momenti? Durante i funerali sembrano non trasparire mai sentimenti di gioia: cosa comprensibile, in realtà, perché – soprattutto quando si tratta di una persona cara – si sente tutto il dolore, a volte lacerante, del distacco e dell’assenza di chi si è amato. Tuttavia, se crediamo alla resurrezione, un po’ di conforto e un po’ di gioia dovrebbero venirci in soccorso, grazie alla fede in un Dio che accoglie i suoi figli, soprattutto nel momento della morte”.

 


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