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29 marzo 2024

Italia

Caos 730, Cgia: "Dieci milioni contribuenti pagheranno più dell'anno scorso"

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Caos 730, Cgia:

VENEZIA - "Nonostante le promesse fatte nei mesi scorsi da autorevoli esponenti del Governo, per la stragrande maggioranza dei contribuenti italiani il modello 730 costerà di più rispetto all’anno scorso", un costo che graverà su almeno "10 milioni di contribuenti".

 

A lanciare l'allarme è il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, che parla di "caos 730" e tira così "un primo bilancio della situazione". Sebbene il fisco abbia previsto che da quest'anno la maggioranza dei contribuenti possa integrare on line la dichiarazione precompilata, "buona parte degli stessi dovrà integrare i modelli per poter dedurre-detrarre le spese mediche" avverte la Cgia. "Un'operazione che, secondo l’Agenzia delle Entrate, interesserà oltre 14.300.000 modelli, pari al 71,5% su un totale nazionale di quasi 20.000.000 di modelli precompilati. A nostro avviso, almeno i 2/3 dei contribuenti, pari in termini assoluti a circa 10 milioni, saranno costretti a ricorrere ad un intermediario fiscale", in "particolar modo tra quelli di una certa età" avverte Bortolussi.

 

Gli oltre 14 milioni di contribuenti che dovranno fare l’integrazione per avere la possibilità di detrarre le spese mediche e altri oneri diversi dagli interessi passivi, premi assicurativi e contributi previdenziali, avranno, rileva la Cgia, due possibilità: procedere autonomamente; richiedere la consulenza di un Caf o di un commercialista.

 

"Data la complessità dell’operazione, sarà molto difficile -spiega l'Associazione degli artigiani e piccole imprese di Mestre- che un pensionato o una persona con poca dimestichezza con il computer opti per la prima possibilità: nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, ricorrerà ad un Caf o ad un professionista". Da quest’anno, ricorda inoltre la Cgia, "la compilazione dei modelli 730 fa scattare nei confronti dell’intermediario una responsabilità, in caso di errore, non solo delle sanzioni e degli interessi, come succedeva fino allo scorso anno, ma anche della relativa imposta".

 

La novità molto gravosa per i Caf e i professionisti, sottolinea la Cgia, "sta proprio in questo". "L’Agenzia delle Entrate -continua l'associazione- è stata molto chiara: le violazioni ripetute da parte dell’intermediario rischieranno di provocare la revoca dello svolgimento dell’attività", pertanto, "per questi soggetti i costi fissi per l'anno in corso sono decisamente aumentati". "Alla luce di ciò -afferma ancora Bortolussi- i Caf, a seconda della complessità, stanno facendo pagare l'elaborazione dei modelli cosiddetti 'precompilati' che, fino all'anno scorso, erano gratuiti. Una vera beffa".

 



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