25/04/2024pioggia e schiarite

26/04/2024nubi sparse

27/04/2024nubi sparse

25 aprile 2024

Treviso

Caporalato e sfruttamento nei campi della Marca, Coldiretti contro il sindacato

Dopo l’allarme lanciato dal Flai Cgil insorgono le organizzazioni di settore, Polegato:"Gettano fango per darsi visibilità"

|

|

Caporalato e sfruttamento nei campi della Marca, Coldiretti contro il sindacato

TREVISO - “Questo è un esempio di quando serve gettare fango per darsi visibilità”. Così Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso interviene sulle presunte accuse di caporalato nella Marca trevigiana da parte di Flai Cgil che nei giorni scorsi ha approfondito il tema dello sfruttamento del lavoro nero coinvolgendo gli attori del territorio dall’ Ispettorato del Lavoro all’Inps provinciale, dal sindacato all’Ente bilaterale dell’agricoltura, dall’Ufficio Vertenze della CGIL trevigiana, fino all’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione.

“Solitamente questioni così gravi si denunciano alla Procura e si attende che si facciano delle indagini senza andare a sventolare nulla pubblicamente – continua Polegato – Flai Cgil invita le istituzioni a fare sinergia? Da parte loro questa sinergia non la riscontriamo nei fatti. La loro preoccupazione poteva essere condivisa e sicuramente Coldiretti da parte sua avrebbe dato tutta la sua disponibilità sull’argomento”.

Coldiretti è promotrice dell’Ossevatorio sulle agromafie e recentemente anche di un Osservatorio sulla sostenibilità per le buone ed etiche pratiche in agricoltura: “Penso che il tema sia molto delicato e che non si possa usare leggerezza nel parlare di fenomeni mafiosi facendo di tutta un’erba un fascio – continua Polegato -  Certo ci vogliono pene esemplari per chi sfrutta le persone a qualsiasi livello, ma non si possono mescolare tutte le irregolarità, i pagamenti in nero e caporalato. Tutte situazioni da colpire, ma non di eguale importanza per un tessuto imprenditoriale di fatto onesto, operoso e rispettoso”.

Da parte nostra è doveroso scovare e colpire duramente tutti quei fenomeni che ledono la dignità umana di qualsiasi lavoratore, ma anche gli imprenditori agricoli sono lavoratori e dobbiamo tutelarne allo stesso modo la dignità – aggiunge Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti Treviso – l’intelligenza vuole che non possiamo poi insultare un territorio conosciuto in tutto il mondo per le sue qualità produttive. Il territorio va difeso e al limite curato e migliorato con prove alla mano, con denunce precise e non generalizzazioni diffamanti per tutto e tutti. Ci informeremo se Flai Cgil è così solerte in tutti i contesti territoriali del nostro Paese oppure se si spara sempre dove si sa che c’è buona gente”.

Coldiretti di Treviso a tutela del buon nome dei propri produttori e del territorio dove vivono e lavorano non mancherà di rivolgersi a sua volta alle istituzioni: “Sicuramente le forze di polizia non stanno a guardare, ma avranno già ben chiara la situazione e inoltre chiederemo al Prefetto di intervenire come organo di tutela affinchè i lavoratori in provincia di Treviso non corrano rischi di caporalato, ma anche contro i procurati allarmi dannosi e infamanti” conclude Polegato.

Immediata la replica del sindacato. “Una presa di posizione che ha quasi del ridicolo – afferma Sara Pasqualin, segretaria generale Flai Cgil di Treviso che controbatte alla Coldiretti –, seduti al tavolo dei relatori al convegno promosso dal sindacato c’erano tutti i soggetti deputati ai controlli e a vigilare sulla legalità. Incomprensibile perché ogni volta che, dati alla mano, si fa emergere un problema ci sia qualcuno che reagisce di petto, come se l’attacco fosse rivolto al mondo imprenditoriale o alla Coldiretti, quando invece l’indice puntato è verso i delinquenti e verso chi sfrutta i lavoratori, certo non contro gli onesti titolari di attività con i quali, ricordo, abbiamo a che fare quotidianamente”.

“Polegato la smetta di criticare – ribatte Sara Pasqualin –, la Cgil trevigiana non cerca certo visibilità. L’intento del sindacato, invece, è proprio quello di far emergere questi fenomeni, di farli rientrare nel dibattito pubblico perché, come hanno evidenziato ieri i partecipanti al convegno, la politica dia maggiori strumenti di controllo e le forze che hanno il compito di vigilare creino sinergie tra loro. Noi non abbiamo timore di denunciare alle autorità preposte. Quando entriamo a conoscenza di fatti illeciti siamo i primi a intervenire”.

Uno dei temi che la Cgil sta portando avanti e proprio quello della qualifica Unesco alle colline del Prosecco. “Un’occasione questa – sottolinea Pasqualin – per migliorare, per tutelare non solo l’ambiente ma anche la qualità del lavoro di chi in quei posti opera, imprenditori e lavoratori. Su questa partita dobbiamo ritrovarci tutti”.

Secondo il Pd provinciale i dati esposti ieri dalla Flai-Cgil "devono destare grande preoccupazione per chiunque abbia a cuore il nostro territorio”. “Viviamo in una provincia che sta mutando la sua vocazione - sottolinea Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Pd - Gli ultimi dati occupazionali certificano un aumento di posti lavoro, per lo più precari, nei settori dell’agricoltura e del turismo e pongono all’attenzione della politica temi delicatissimi come quelli della qualità e della sicurezza del lavoro e della legalità nelle procedure di reclutamento della manodopera giovane e straniera”.

 


| modificato il:

Leggi altre notizie di Treviso
Leggi altre notizie di Treviso

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×