Carbonera, chiude la scuola primaria di Vascon: "Il plesso diventi una nuova casa della comunità"
Interrogazione dei consiglieri di Impegno Civico Carbonera per sapere quali progetti la giunta ha nel cassetto per il futuro dell’edificio ex scuola primaria
| Isabella Loschi |

CARBONERA - Ultimo giorno di scuola, venerdì 6 giugno, per gli alunni della primaria Cesare Battisti di Vascon di Carbonera, che dal prossimo anno scolastico (quelli delle classi quarte e quinte) saranno costretti ad emigrare alla Tagliapietra di Mignagola causa fine annunciata dello storico plesso scolastico frazionale. Chiusura dovuta a vari fattori, primo fra tutti il calo degli iscritti correlato al “gelo” demografico ma non solo come sottolinea il gruppo consiliare Impegno Civico Carbonera. “L’aspetto molto vetusto, la mancanza del tempo primario e di altri servizi extra scolastici utili alla gestione dei figli (pre e dopo scuola) probabilmente hanno favorito la fuga di molte famiglie di Vascon verso scuole primarie più attraenti come, ad esempio, la vicina San Sisto o la Tina Anselmi di Carbonera. Però non si è fatto nemmeno in modo, a quanto sembra, di attirare iscritti provenienti dai comuni vicini. Sui criteri di scelta delle famiglie, lo sappiamo, pesano molto le questioni legate alla gestione quotidiana. Ma è altresì vero che una scuola viene valutata anche sulla base della offerta formativa”.
"Il plesso della Battisti funzionava bene, a detta delle famiglie - continuano i consiglieri - Era stata anche avviata con successo l’esperienza del Pedibus, molto formativa per i bambini che dal prossimo anno scolastico prenderanno lo scuolabus per raggiungere Mignagola, se sarà raggiunto il numero di iscritti (almeno dieci) per attivare il servizio di trasporto scolastico del Comune”. “Dal 2022 - anno in cui non ci sono state iscrizioni sufficienti per avviare una classe prima - l’amministrazione del sindaco Federica Ortolan deve aver ritenuto che la chiusura della Cesare Battisti fosse proprio un destino ineluttabile. Eppure, ci sono state anche nella nostra provincia amministrazioni e cittadini che si sono mobilitati a difesa delle proprie scuole primarie che rischiavano di scomparire dal Piano di ordinamento scolastico del Veneto. Inoltre a Vascon c’è una scuola dell’infanzia paritaria, la “Santa Lucia”, che avrebbe dovuto fungere da “serbatoio” di nuovi iscritti, ma non è servito nemmeno questo”.
“La giunta - continua Impegno Civico - ha avuto sei anni di tempo, partendo dal primo mandato iniziato nel 2019, per mettere in campo idealità, progettualità e confronti con la popolazione di Vascon in modo da “difendere”, fino in fondo, un luogo simbolo del paese. Soprattutto, la giunta ha avuto sei anni di tempo per dimostrare la propria volontà di collaborare con l’Istituto Comprensivo di Carbonera per studiare tutte le strategie utili a salvaguardare il futuro della “Cesare Battisti. Se questa collaborazione c’è stata, lo chiederemo al sindaco e all’assessore all’istruzione in un’interrogazione che presenteremo nei prossimi giorni, in modo da portare, all’attenzione del consiglio comunale i numeri della popolazione scolastica di Carbonera, la situazione di tutti i plessi in funzione nel territorio, dalle scuole dell’infanzia (e asili nido) alla secondaria di primo grado “Pino da Zara””.
Soprattutto nell’interrogazione i consiglieri chiederanno quali progetti ha la giunta già pronti nel cassetto per il futuro dell’edificio ex scuola primaria. “Dall’attuale DUP (documento unico di programmazione) per ora non risultano interventi e investimenti in tal senso. Come gruppo Impegno Civico proponiamo, e ci mobiliteremo per coinvolgere in primis i cittadini di Vascon, affinchè la storica scuola possa diventare la nuova casa della comunità”. “Qui potrebbero avere ancora un punto di riferimento i bambini, le famiglie , gli anziani e le associazioni, in base ai progetti che verranno proposti”, sostiene Cristiana Sparvoli, capogruppo di Impegno Civico che aggiunge: “La chiusura di una scuola, a prescindere dalle motivazioni “tecniche” ed economiche, è sempre una sconfitta. Faremo in modo, almeno, che la “Battisti” non sia morta invano, ma che risorga, con gli opportuni interventi, con il ruolo di centro polifunzionale”.
Iscriviti alla Newsletter di OggiTreviso. E' Gratis
Ogni mattina le notizie dalla tua città, dalla regione, dall'Italia e dal mondo