Carenza di medici di base in Veneto: ne mancano quasi 800
Giulia Princivalli di Sinistra Italiana Treviso – Avs analizza i dati della Fondazione Gimbe dai quali emerge una preoccupante carenza di medici di base

TREVISO - In Veneto, la carenza di medici di base sta raggiungendo livelli preoccupanti. Secondo un’analisi della Fondazione Gimbe, la regione sta affrontando una grave situazione, con ben 785 medici di base mancanti. Questo deficit sta compromettendo la qualità e l'efficacia del sistema sanitario regionale, già messo a dura prova cinque anni dopo la pandemia. «Il dato è preoccupante, considerando che il massimale di 1.500 assistiti viene superato dal 68,7% dei medici di famiglia della regione, a fronte di una media nazionale del 51,7% - afferma Giulia Princivalli di Sinistra Italiana Treviso -. A gennaio 2024, il numero medio di pazienti per medico di base in Veneto è pari a 1.546, ben al di sopra della media nazionale di 1.374 e ben al di sopra del rapporto ottimale che secondo le linee guida è di 1.200 pazienti. A questo si aggiungerà il pensionamento di circa 7.300 medici entro il 2027, un dato che accentua ulteriormente la necessità di un intervento urgente».
Giulia Princivalli, di Sinistra Italiana Treviso – AVS, sottolinea che per contrastare questa emergenza, è fondamentale che la Regione Veneto investa maggiormente nelle borse di studio per la formazione dei medici di medicina generale. Tuttavia, il Veneto si colloca tra le regioni meno virtuose d’Italia per quanto riguarda il finanziamento di queste borse. La situazione è ulteriormente aggravata dalla difficoltà di attrarre neolaureati nel sistema di medicina generale. Il 2024 ha visto infatti un calo significativo dei partecipanti ai concorsi di specializzazione per medici di base, con oltre un centinaio di candidati in meno rispetto agli anni precedenti, un fenomeno che preoccupa per le sue implicazioni future. Questa carenza di medici ha gravi ripercussioni sulla popolazione, in particolare sulle persone più vulnerabili, come gli anziani e le famiglie con bambini. La difficoltà di trovare un medico di base, o la necessità di fare affidamento su diversi professionisti, crea un disagio significativo.
In molte zone del Veneto, i poliambulatori e gli studi medici associati non sono sufficienti a rispondere alle reali esigenze della popolazione. A peggiorare la situazione, la popolazione veneta sta invecchiando e le nuove fragilità emergenti richiedono un ripensamento dell’organizzazione dei servizi sanitari sul territorio. Sinistra Italiana – AVS ribadisce che la carenza di medici di base è una questione urgente da affrontare. È indispensabile una revisione della programmazione sanitaria, con interventi concreti per formare e integrare nuovi medici nel sistema sanitario, garantendo un servizio più equo e accessibile per tutti. La soluzione, secondo Princivalli, è una politica decisa che preveda investimenti mirati nelle borse di studio, un miglior collegamento tra università, neolaureati e concorsi, e una riforma complessiva dell’assistenza primaria per adeguarla alle nuove necessità demografiche e sanitarie.
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