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19 aprile 2024

Treviso

Carenza infermieri nelle Rsa trevigiane, Nursing Up contro i sindaci: "No all'assunzione di personale extra Ue"

Il sindacato degli infermieri contro la richiesta dei sindaci di prorogare fino al 2023 le assunzioni di personale sanitario extra Ue

| Isabella Loschi |

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infermieri

TREVISO - “I sindaci della Marca vogliono assumere infermieri extracomunitari per tappare le falle delle carenze di organico di personale sanitario e infermieri nelle Rsa, ma chi garantisce sulla loro preparazione?”.

Il sindacato degli infermieri italiani, Nursing Up, critica la richiesta dei sindaci trevigiani al Prefetto, di prorogare al 2023 i termini per le assunzioni di personale sanitario, infermieri e oss, non appartenente all’Ue che sia iscritto, nello Stato di provenienza, all’albo delle professioni sanitarie, con permesso di soggiorno per lavoro, per sopperire alla grave carenza di personale che si riscontra soprattutto nelle Rsa.

“Non ci sorprende, ma certo non manca di creare sconforto, l’iniziativa dei sindaci della Marca - dichiara in una nota Antonio De Palma, presidente del sindacato nazionale. “Viene da chiederci, inesorabilmente, quale destino si prospetti per la sanità italiana di fronte ad una politica così superficiale che non tiene conto, in alcun modo, della già traballante situazione che stiamo vivendo, da nord a sud, proprio a causa di gestioni di questo tipo.

“Gli infermieri italiani sono tra i pochi, in Europa, ad avere la qualifica accademica di dottore: far arrivare in Italia infermieri extracomunitari, con tutto il rispetto per queste persone, senza garantire che il loro livello di studi sia analogo alla  nostra laurea, rappresenta un fatto gravissimo”.

“E’ di pubblico dominio che ci sono dei paesi in Europa che non richiedono ai loro infermieri la medesima preparazione universitaria dei professionisti italiani. Di conseguenza assumere personale sanitario con queste qualifiche significa mettere a rischio la già febbricitante qualità della nostra assistenza - continua il Nursing Up- Possibile che i sindaci del Veneto non si rendano conto che i cittadini della loro regione non sono cittadini di serie B e che quindi non meritano un’assistenza di qualità più bassa?".

“Per difendere le nostre idee riprenderemo quelle battaglie, se necessario, che hanno portato migliaia e migliaia di colleghi nelle piazze di tutta Italia. Sono necessarie, seduta stante, strategie mirate e soprattutto risorse economiche per permettere ai nostri infermieri, cioè alle professionalità elevate di cui disponiamo, di non scappare via, verso realtà sanitarie all'estero”.

 

Leggi anche:

Grave carenza di infermieri nella Marca: sindaci e centri servizi dal Prefetto

 


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