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28 marzo 2024

Treviso

Carenza medici di base: "Trevigiani costretti a spostarsi fino a 30 chilometri per raggiungere il dottore"

L'indagine dello Spi Cgil: "Oltre 115mila trevigiani senza adeguata copertura"

| Isabella Loschi |

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medico di base

TREVISO - In provincia di Treviso è allarme medici di base. A fine 2022 mancano all’appello 77 medici di medicina generale, ovvero un bacino di 115.500 trevigiani che non ha una adeguata copertura del servizio di medicina di base. Dal 2011 al 2022 i medici di base nel territorio dell’Ulss2 sono passati da 696 a 491, bene 205 in meno, mentre il numero di assistiti è passato da 876.051 a 769.369, circa 106mila. In dieci anni, dunque, la diminuzione dei medici è tre volte tanto quella del numero di assistiti.

A fotografare l’allarmante situazione, ormai cronica, è l’analisi del Centro Studi dello Sci Cgil di Treviso che ha mappato i territori più sofferenti. Le zone più colpite sono i piccoli comuni del coneglianese e della castellana. "Ad esempio nell’area di Conegliano nel 2019 si registravano 5 zone carenti, a marzo 2022 il numero è salito a 10 per arrivare ad ottobre 2022 a 21 zone senza medico - spiega la ricercatrice Anna Rita Contessotto - A Castelfranco siamo passati da 4 zone carenti a marzo per arrivare a 18 ad ottobre dello scorso anno”. Questo inevitabilmente va ad incidere nella qualità dell’assistenza: “Ci sono dei comuni che non hanno il medico di base e ai cittadini viene detto di appoggiarsi a medici dei comuni vicini, o di spostarsi fino a 30 chilometri di distanza”.

L’Ulss2, per coprire le carenze, sta correndo ai ripari con i medici specializzandi. Sono 38 quelli assunti a tempo determinato proprio in questi giorni. Per lo Spi Cgil la soluzione degli specializzandi è l’unica possibile al momento ma non risolve la questione dei piccoli comuni senza medico: “Purtroppo per anni è mancata una pianificazione del sistema sanitario a livello regionale, lo abbiamo visto con la pandemia - dichiara Vigilio Biscaro, segretario generale del sindacato dei pensionati della Cgil - . Ben vengano i 38 specializzandi assunti dall’Ulss2 ma non bastano a coprire i comuni con maggiori carenze. Per farlo è necessario che questi medici di base vengano assunti direttamente dal servizio sanitario”.

 


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