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29 marzo 2024

Cronaca

Carola è libera

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Carola è libera

Prima notte in stato di libertà per Carola Rackete, la comandante della Sea Watch arrestata sabato mattina dopo avere forzato l'alt della Gdf per attraccare al porto di Lampedusa. La giovane capitana tedesca ha trascorso la notte nell'appartamento del centro di Agrigento che la ospita dal suo arrivo nella città dei Templi per l'udienza di convalida. Previsto nelle prossime ore un vertice con i suoi legali per decidere cosa fare.

 

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha annunciato nella tarda serata di martedì che è già pronto il decreto di espulsione per la donna, ma il 9 luglio Rackete si dovrà ripresentare in Procura ad Agrigento per l'interrogatorio che riguarda l'inchiesta parallela aperta nei suoi confronti per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

 

Il gip di Agrigento, Alessandra Vella, ieri sera non ha convalidato l'arresto della comandante della Sea Watch escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra. Secondo la gip il reato di resistenza a pubblico ufficiale sarebbe stato giustificato da una "scriminante" legata all'avere agito "all'adempimento di un dovere", quello di salvare vite umane in mare. Secondo il gip di Agrigento la decisione di attraccare a Lampedusa non sarebbe stata "strumentale, ma obbligatoria" perché i porti della Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti porti sicuri. Di altro avviso la Procura secondo cui non c'era "lo stato di necessità". Inoltre, per la Procura l'impatto tra la nave Sea watch e la vedetta della Gdf è stato "volontario", come spiegato ieri dal Procuratore Luigi Patronaggio al termine dell'udienza di convalida. "E' stata valutata negativamente, in maniera volontaria, la manovra effettuata con i motori laterali della Sea Watch che ha prodotto lo schiacciamento della motovedetta della Guardia di finanza verso la banchina. Questo atto è stato ritenuto, da noi, fatto con coscienza e volontà", ha detto.

 

IRA SALVINI - Piccato il commento del ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale. Tornerà nella sua Germania, dove non sarebbero così tolleranti con una italiana che dovesse attentare alla vita di poliziotti tedeschi. L’Italia - dice ancora - ha rialzato la testa: siamo orgogliosi di difendere il nostro Paese e di essere diversi da altri leaderini europei che pensano di poterci trattare ancora come una loro colonia. La pacchia è finita".

 



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