Casale, maxi polo Amazon: "Ricorso al Tar per bloccare il progetto"
Il comitato contro il maxi polo dopo le firme avvia la raccolta fondi
| Isabella Loschi |
Foto della protesta di Natale contro il polo logistico
CASALE SUL SILE - Il “Coordinamento No Maxi Polo” formatosi a maggio e che raggruppa associazioni e singoli cittadini, che in questi mesi ha organizzato sit-in, assemblee pubbliche, banchetti informativi e flash-mob con l’intento di sensibilizzare la cittadinanza sui rischi di questo intervento, oltre a presentare osservazioni puntuali al piano urbanistico adottato dalla giunta, continua a lavorare per “risparmiare alla popolazione di Casale, Quarto d'Altino il degrado ambientale, il deterioramento della qualità dell’aria, del suolo e di conseguenza della salute che conseguirebbe alla realizzazione del progetto per un maxi polo logistico”.
Il progetto se approvato spiegano gli attivisti “porterà ad una superficie totale cementificata di oltre 330 mila metri quadri, somma dell'intera superficie fondiaria dai capannoni ai parcheggi e strade interne di collegamento. L’equivalente di oltre 80 campi da calcio in un'area sottolineiamo a rischio idrogeologico, nonché adiacente al parco regionale del fiume Sile e in particolare alla zona umida di San Michele Vecchio, riserva in cui nidificano specie protette di volatili”.
Per questo dopo le 5mila firma già raccolte dalla petizione online, lo scorso mese Il Coordinamento ha avviato anche la raccolta fondi per finanziare tutte le attività necessarie per fermare l’insediamento del polo Amazon. Il Comitato infatti ha deciso di presentare un ricorso al Tar. “Abbiamo avviato la raccolta fondi per un eventuale ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Potete sostenerci attraverso la piattaforma GoFundMe, oppure con un bonifico sul conto corrente dedicato”.