Caserma carabinieri in cambio dell’aerocampo
Il comune fa la sua proposta di permuta
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – Il comune di Vittorio Veneto è disposto a cedere allo Stato la caserma dei carabinieri “Maronese” di via Boni, di sua proprietà, per ottenere in cambio due siti ex militari in dismissione, l’aerocampo di San Giacomo di Veglia e parte della caserma Gotti di via Dante.
E’ questa l’ulteriore determinazione votata ieri sera, giovedì, dal consiglio comunale che va ad integrare quanto già deliberato a novembre 2015. L’atto di indirizzo dà ora mandato al sindaco Roberto Tonon, oltre a dare seguito alle varianti urbanistiche per i siti in dismissione inseriti nel protocollo d’intesa siglato con Ministero e Demanio, anche di permutare dei beni.
Il sindaco Tonon in consiglio ha parlato delle ex caserme come di «vuoti» segnati oggi da «abbandono e decadimento» che potrebbero anche diventare centri di accoglienza per richiedenti asilo. Come previsto dal protocollo siglato nel novembre 2014, ci potrà essere anche una permuta di beni tra comune e Stato. «La caserma Maronese di proprietà del comune – ha spiegato in aula Tonon – si sviluppa su1.500 metri quadrati, oltre a contare un’area esterna di 3.000 metri quadrati e 4 alloggi. Il canone annuo versato dal Ministero al comune è di circa 110 mila euro ». L’amministrazione ha proposto al consiglio la permuta con l’aerocampo utilizzabile ai fini produttivi o agricoli e una porzione della Gotti per creare, vista la centralità e la prossimità con il fiume Meschio, un parco urbano, scartando invece gli altri beni come palazzo Piccin o Doro Altan definiti «beni monumentali non funzionali», tipologia di cui già dispone il comune visti i numerosi contenitori vuoti.
La proposta dell’amministrazione ha ottenuto il pieno appoggio da parte della maggioranza con unica accezione, al momento del voto, dell’astensione del consigliere Adriano Botteon (Pd) che nel suo intervento aveva evidenziato come una possibile permuta con l’ex caserma Tandura avrebbe permesso di fare un ragionamento sulla futura sede della farmacia comunale di Costa.
Critica invece l’opposizione che ha votato contro l’atto di indirizzo. Matteo Saracino (Partecipare Vittorio), come tutti gli altri consiglieri di minoranza, dalla Lega Nord a Forza Italia, ha chiesto al sindaco se la contropartita fosse sicura dal momento che stime sul valore degli immobili ancora non ne sono state fatte, come pure di specificare di quale porzione dell’ex Gotti il comune sia interessato. «Dateci elementi per fare una valutazione oggettiva, metri cubi e valore stimato della permuta» il sollecito di Gianantonio Da Re (Lega Nord). «Vorrei sapere cosa vado a votare - ha aggiunto Bruno Fasan (LN) – l’unica stima che c’è è della Maronese che vale circa 3 milioni di euro». «L’indicazione di massima è che l’aerocampo vale 1/3 della Maronese e la Maronese ha un valore che è la metà di quello della Gotti» ha puntualizzato Botteon che presiede la commissione bilancio. «Se ci fosse una sorpresa all’interno (richiedenti asilo all’aerocampo ndr) non lo potremo permutare» ha osservato Paolo Santantonio (FI). «Non è una questione di essere a favore o contro la permuta, ma è sapere di cosa parliamo, con valori precisi» il parere di Gianluca Posocco (LN).
Il sindaco, sollecitato dalle minoranze, ha ribadito che si tratta di «un atto di indirizzo strategico, poi si tornerà in consiglio (con tutti i dettagli, valori, piantine, metri quadrati ndr). L’Agenzia del Demanio sta procedendo con le valutazioni immobiliari definitive in base alle destinazioni urbanistiche indicate dal comune».
Infine l’opposizione ha presentato la proposta, poi bocciata, di sostituire l’acquisizione di una parte dell’ex Gotti con l’ex Tandura «per la sua valenza: potrebbero essere collocate polizia, protezione civile, croce rossa, associazioni» ha evidenziato. «Cosa ci facciamo poi con la Tandura? – ha replicato in aula Tonon – I palazzinari?» riferendosi alla destinazione residenziale che avrà l’ex caserma di Costa.