I casi di lupi che hanno predato dei cani sono “eventi rari” secondo il Ministero dell’Ambiente
Animali predati sul Montello: nuove accuse contro i lupi ma le prove?
MONTELLO – Il Ministero dell’Ambiente parla chiaro sull’ipotesi che i lupi predino i cani: «In Europa, America e Asia, sono stati documentati casi di attacchi e uccisioni di cani da parte del lupo e possono considerarsi eventi rari... In Europa, soltanto in Spagna, Russia e Romania sono state documentate situazioni (ma che si contano sulle dita di una mano!) in cui cani costituiscono un cibo ricorrente nella dieta dei lupi». Questo si legge nel sito “Proteggi il tuo bestiame” realizzato dai maggiori esperti italiani in materia su un progetto del MATTM vale a dire il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Informazioni interessanti sulla quali è il caso di riflettere a fonte del fatto che oramai è difficile contare il numero di segnalazioni da parte di privati o di alcuni media locali che attribuiscono al lupo la predazione di cani o altri animali domestici. Viene quindi da chiedersi: se il fenomeno è così raro come mai sul Montello si continua ad attribuire al lupo la responsabilità di queste uccisioni? Tra l’altro non vengono mai citati con nome e cognome esperti o faunisti che attestino il fenomeno ma si fa quasi sempre riferimento a generiche fonti nel mondo della caccia.
I conti non tornano quindi. Che il lupo si stia diffondendo è un dato di fatto. Il Progetto LIFE WolfAlps EU finanziato dall’Unione Europea e coordinato dall’ISPRA ha censito tra il 2020 e il 2021 un migliaio di esemplari nelle regioni alpine italiane, dalla Valle d’Aosta al Friuli Venezia Giulia, nello specifico contando una decina di branchi in Veneto oltre ad altri 4 transregionali che si spostano tra le Alpi venete e quelle del Trentino Alto Adige. Si sa anche che rispetto al precedente censimento di due anni prima i lupi sono raddoppiati. Quindi le presenze attuali, visto il trend, sono sicuramente maggiori ma non ci sono numeri ufficiali aggiornati a oggi.
Quanto ai possibili attacchi da parte dei lupi ai cani dal sito del Ministero si legge: «Anche se il fenomeno è raro, il suo impatto emotivo ed economico può essere di dimensioni importanti sul singolo proprietario. Maggiore custodia dei cani da compagnia o da guardia e misure di protezione per i cani da caccia, possono contribuire a mitigare i conflitti». Vengono quindi date utili indicazioni (ne riportiamo alcune) per evitare simili problemi, pur se si tratta di una possibilità quanto mai remota. «Lasciare un cane libero di vagare nel territorio, soprattutto se non sterilizzato, è da evitare per una serie di motivi: è una pratica illegale in base alla Legge 14 agosto 1991, n. 281; favorisce la trasmissione di patogeni tra canidi selvatici e potenzialmente anche al bestiame; favorisce gli accoppiamenti indesiderati (con altri cani e lupi, favorendo il fenomeno del randagismo e la formazione di ibridi cane-lupo)…».
Nei proclami che immotivatamente attribuiscono al lupo la predazione di animali domestici sovente si fa riferimento al rischio per l’uomo. Al riguardo gli esperti ministeriali rassicurano che: «Da una recente indagine condotta su scala mondiale, emerge che negli ultimi 400 anni gli attacchi da lupo all’uomo sono eventi molto rari e la loro incidenza è quasi nulla negli ultimi 100 anni. La gran parte degli attacchi è da attribuirsi a specifiche situazioni: animali affetti da rabbia; animali confidenti e abituati all’uomo; animali provocati dall’uomo». Detto ciò è utile sapere che in Italia la rabbia non è più documentata dal 1997 ma va anche tenuto conto che «anni di persecuzione del lupo da parte dell’uomo (che ne ha determinato la quasi la totale scomparsa negli anni 60-70) hanno fatto sì che solo gli animali con una naturale paura nei confronti dell’uomo siano stati in grado di sopravvivere».
Ciò detto è inequivocabile che il lupo sia un animale selvatico perciò, fanno sapere dal Ministero: «Sebbene la probabilità di un attacco intenzionale da parte del lupo sia in sostanza nulla, il lupo rimane pur sempre un animale selvatico, ed è importante non prestare né troppo timore né troppa confidenza, mantenersi a distanza, ed evitare qualsiasi atteggiamento di minaccia o situazioni in cui il lupo possa sentirsi minacciato (disturbare i lupi in tana o mentre si alimentano di una carcassa)». In buona sostanza, adottare un atteggiamento prudenziale è di rigore ma senza cadere nella isterica demonizzazione di quest’animale.
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