25/04/2024parz nuvoloso

26/04/2024nubi sparse

27/04/2024nubi sparse

25 aprile 2024

Castelfranco

Cava Baracche Vedelago: inchiesta pubblica in commissione VIA

Quanti hanno presentato osservazioni hanno ribadito la contrarietà all’ampiamento del sito

| Ingrid Feltrin Jefwa |

immagine dell'autore

| Ingrid Feltrin Jefwa |

Cava Baracche Vedelago

VEDELAGO - Fiorenza Morao rappresentante IAMS (Impegno e Azione per un Mondo Sostenibile) è stata sentita mercoledì scorso nel corso dell’Inchiesta Pubblica davanti alla commissione regionale VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) per il contradditorio tra coloro che avevano inviato osservazioni cioè il Comune di Vedelago, la Provincia di Treviso, il consorzio di bonifica Piave, l’associazione IAMS, i cittadini ed i proponenti l’ampliamento della cava Baracche cioè le ditte Telve Rigo e Superbeton.

“L’incontro causa Covid, si è svolto in via telematica sulla piattaforma Meet con non poche difficoltà per i semplici cittadini che dovevano preventivamente registrarsi presso la commissione, scaricare il programma Meet ed avere un device adatto – spiega Fiorenza Morao, nel suo resoconto sull’inchiesta -. Molti cittadini inoltre erano al lavoro, altri dato il periodo in ferie già programmate da tempo. In ogni caso tutti i cittadini presenti hanno ribadito quanto scritto nelle osservazioni inviate aggiungendo anche elementi nuovi”.

La rappresentante IAMS spiega poi che il primo intervento è stato del vicesindaco ed assessore all’ambiente di Vedelago, Marco Perin che si è collegato mentre era alla guida della sua auto con una connessione non sempre ottimale. “Perin ha affermato che tutte le motivazioni per la contrarietà all’ampliamento di cava Baracche, erano state espresse nella delibera del consiglio comunale già inviata agli uffici della commissione VIA. Ha sottolineato solo due punti: la richiesta odierna delle ditte si configura come un nuovo progetto e non un ampliamento, inoltre non è stata rispettata la convenzione stipulata nel 2000 tra Comune e questi cavatori. Ha concluso dicendo che il comune di Vedelago si opporrà ad una eventuale approvazione del progetto in qualsiasi sede”.

Quindi è stata la volta di Fiorenza Morao che a nome suo personale, di alcuni cittadini per delega, e quale rappresentante dell’associazione IAMS (Impegno e Azione per un Mondo Sostenibile) ha fatto una breve cronistoria del progetto ponendo in evidenza che l’altra inchiesta pubblica per cava Baracche era stata fatta a luglio del 2010 alla quale avevano partecipato anche i cavatori con i loro tecnici. “All’epoca essi non avevano dato risposta alle osservazioni dei cittadini ma si erano riservati di farlo entro breve tempo. Invece passarono ben nove anni prima che le ditte proponenti si facessero vive con la Regione, ma anziché dare spiegazioni alla Commissione VIA sui rilievi fatti da enti e cittadini, hanno chiesto ed ottenuto la sospensione del procedimento di VIA. In questo modo si è arrivati a settembre 2020 quando le ditte di escavazione Telve Rigo e Superbeton hanno presentato il progetto di ampliamento in oggetto”.

Fiorenza Morao quindi aggiunge che: “La convinzione che si trae da questa cronistoria è che questo progetto rimodulato al ribasso con la richiesta di scavare 16.500 mq anziché i 500.000 mq del progetto presentato nel 2007, sia solo un escamotage, una chiara manovra delle ditte proponenti per tenere aperta la cava in attesa di tempi migliori. La legge regionale sulle cave approvata nel 2018 dice che i metri cubi scavabili in provincia di Treviso sono pari a zero perché ci sono milioni e milioni di metri cubi autorizzati e non ancora scavati, ma le leggi nel tempo si sa… possono cambiare. Infatti, le ditte proponenti hanno dimostrato di non avere fretta e sicuramente non rinunceranno a scavare tutto il terreno acquistato per il primo progetto. L’importante è tenere aperto il sito”.

Quindi le considerazioni conclusive della rappresentante IAMS: “Cava Baracche in realtà è chiusa ed esaurita in quanto non viene estratto un solo metro cubo di ghiaia dal 2009. Inoltre, la cava chiusa doveva essere ricomposta entro il 2006, ma nulla è stato fatto. I cittadini e il tecnico della Provincia hanno toccato molti altri temi quali l’aumento del traffico generato dai camion, il tipo di materiali che verranno portati in cava per la ricomposizione, la non necessità di autorizzare altri metri cubi di scavo visto che i volumi già autorizzati a queste ditte soddisfano la loro necessità di ghiaia per decine di anni a venire, oltre ad altre osservazioni più tecniche quali il raggiungimento del 3 o del 4% di superficie scavabile rispetto alla superficie agricola comunale, o a quale legge tale progetto debba sottostare, quella del 1982 o quella del 2018. Ora si rimane in attesa della decisione della Commissione regionale VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) il cui parere sia esso positivo o negativo alla richiesta dei cavatori dovrà poi essere definitivamente confermato dagli uffici regionali preposti. In caso di parere positivo alla escavazione il comune di Vedelago potrà comunque fare ricorso come riconfermato dal vicesindaco”.

Va rammentato che lo IAMS è anche promotore di una petizione per bloccare l'ampiamento di cava Baracche a Vedelago. Iniziativa alla quale si può aderire anche online a questo LINK. 
 

 


| modificato il:

foto dell'autore

Ingrid Feltrin Jefwa

SEGUIMI SU:

Leggi altre notizie di Castelfranco
vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×