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24 aprile 2024

Vittorio Veneto

A CAVALLO DI UNA CELLULA

Elisa, giovane ricercatrice a New York. E' un'esperta mondiale di staminali. Che però vorrebbe tornare in patria

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CAPPELLA MAGGIORE - Da Cappella Maggiore a New York via Padova e Boston. Potrebbe sembrare l’itinerario di un viaggio con mete sempre più importanti. Non è così.

Sono le tappe professionali di una giovane ricercatrice, che in virtù del proprio talento ha raggiunto traguardi più che importanti e non nella ricerca tradizionale, ma in quella biotecnologica relativa alle cellule staminali, cellule divenute note ai più quando l’italiana Rita Levi Montalcini raggiunse il Nobel proprio attraverso il loro studio nel 1986.

La giovane, che ha nel nostro caso ha sorvolato l’Oceano Atlantico e raggiunto prima Boston per approdare al prestigioso Massachuttes Institute of Technology ed in seguito la Grande Mela per lavorare alla Columbia University, è Elisa Cimetta di Cappella Maggiore. Dopo gli studi liceali, terminati nel 1997, Elisa si iscrive a Padova alla Facoltà di Ingegneria Chimica. Qui si fa notare per un cursus studiorum di tutto rispetto tale che nel 2005, a laurea conquistata, dal Dipartimento le viene proposto di iscriversi al dottorato di ricerca, cosa che accade nel Gennaio 2006 a seguito del superamento dell’esame di ammissione.

A partire dalla tesi di Laurea, il suo supervisore e mentore è stato Nicola Elvassore, professore di Vittorio Veneto che nel dipartimento ha dato vita all’innovativo settore di ricerca, che fonde principi dell’Ingegneria con lo studio delle cellule staminali.

«Un’esperienza straordinaria – ricorda la giovane dottoressa, tornata in questi giorni nella residenza di famiglia per rivedere mamma, papà e nonni - che mi ha condotto poi nei tre anni successivi ad approfondire lo studio sulle staminali ed acquisire il titolo di dottore di ricerca». Nel dicembre del 2008 la promessa della ricerca di Cappella Maggiore vince anche una borsa per un assegno di ricerca al “Dipartimento di Principi e Impianti di Ingegneria Chimica” di Padova. Continua così a fare ricerca. Tra le altre cose, nel 2010, insieme ad altri colleghi pubblica i risultati di alcuni studi sulle staminali, condotti sulla distrofia muscolare in collaborazione con Telethon. Nel frattempo riceve un’offerta destinata a cambiarle la vita.

Dalla Columbia University, ateneo in cui aveva già fatto esperienza durante il periodo di dottorato, riceve una proposta di lavoro allettante, fare ricerca con tecnologie all’avanguardia, che per di più rappresenta anche un avanzamento di carriera importante. Elisa non rifiuta e prepara le valigie sorretta dall’affetto dei familiari. Nella primavera di quest’anno sbarca dunque a New York per la seconda volta e non più da studentessa, ma come “Associate research scientist”, ricercatrice universitaria associata.

Qui l’ingegnere chimico di Cappella Maggiore con la vocazione allo studio delle staminali riceve una borsa di studio da una Fondazione newyorkese (New York Stem Cell Foundation, NYSCF) per portare a termine un progetto di ricerca su tecnologie di microscala e cellule straminali. Non è stata una scalata senza rinunce quella di Elisa Cimetta nel campo della ricerca scientifica internazionale. Lavorare all’estero ha significato lontananza dalla famiglia e dagli amici, nonché ore ed ore sui libri ed in laboratorio. Ne è prova la giornata tipo newyorkese quando l’attività in laboratorio si fa più intensa del solito: «Sveglia – spiega la dott.ssa Cimetta - alle 5.30, mezz’ora di metrò e finalmente arrivo alla Columbia. Qui si passa dalla registrazione dei dati al computer, agli esperimenti veri e propri, alla stesura di articoli per le riviste, nonchè al confronto con i colleghi anche di Oltreoceano per un incrocio di dati. In alcuni periodi si resta sino a tardi ed anche il sabato e la domenica. Non è un sacrificio. La passione è tanta, così come la speranza di arrivare a risultati che possano contribuire alla scoperta di nuovi farmaci o a creare in laboratorio tessuti per organi danneggiati».

Il fascino della Grande Mela? «New York è una città dalle infinite possibilità professionali e culturali. Può capitare di assistere ad una prima della “Traviata“ al Central Park, come vedere in anteprima eventi mondiali. E’ una città emozionante, anche se all’inizio non è stato facile a partire dalla ricerca della casa». A proposito di alloggio ora Elisa vive a Long Island City. Dal suo terrazzo di vede benissimo il Palazzo dell’ONU e lo skyline di Manhattan. La vista è affascinante e la professione densa di soddisfazioni, tuttavia il cuore della giovane assistente universitaria è in Italia: «Vorrei tornare fra qualche tempo a fare ricerca in patria. E’ forte il legame con la mia famiglia e con l’Università di Padova, che insieme ai miei genitori mi ha dato l’opportunità di arrivare sino a qui». Non c’è che dire i sogni si possono realizzare anche partendo da un piccolo paese di provincia come Cappella Maggiore!

Rossella Pagotto

 


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