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29 marzo 2024

Treviso

Il Centro delle donne libere dalla violenza ha aiutato 69 donne in un anno: "Un porto sicuro"

“Durante questi mesi abbiamo incontrato tante storie di violenza e sofferenza, solitudine e ingiustizie, ma soprattutto di forza"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Centro delle donne libere dalla violenza

Uno dei messaggi delle donne accolte dal Centro delle donne libere dalla violenza

QUINTO DI TREVISO - Avviato volutamente in pieno lockdown lo scorso aprile per 2020 per aiutare tutte quelle donne che, con le misure restrittive, si sono viste ridurre le possibilità di chiedere aiuto o di prendere le distanze da violenze fisiche o psicologiche.

Il Centro delle donne libere dalla violenza festeggia il suo primo intenso anno di attività. Molte sono state le richieste ricevute dalle singole donne ma anche da parte di amiche e conoscenti, insegnanti e colleghe di lavoro per chiedere informazioni e per sapere come poter accompagnare una donna.

In 12 mesi nella sede di Quinto sono state ben 69 le donne prese in carico, delle quali 44 sono mamme, per le quali è stato costruito un progetto articolato di uscita dalla violenza attraverso colloqui, consulenza legale, psicologica o lavorativa, ma anche attività per i figli minori. Mentre 39 sono state le richieste di consulenza provenienti dai cittadini o da enti e associazioni.

“Durante questi mesi abbiamo incontrato tante storie di violenza e sofferenza, solitudine e ingiustizie, ma soprattutto di forza – affermano le referenti Claudia Ceccarello e Fanny Barlese - ci hanno colpito la determinazione e la luce negli occhi delle donne quando, dopo le prime titubanze, iniziano a scegliere e diventano protagoniste delle loro scelte e del loro percorso di emancipazione. Siamo consapevoli che se tante persone chiedono aiuto, il sommerso è ancora molto alto ma ci incoraggiano le testimonianze di solidarietà che abbiamo ricevuto”.

Il Centro è frutto della collaborazione tra la cooperativa La Esse e la Casa Religiosa Domus Nostra, due realtà del privato sociale che mettono insieme le forze, le esperienze e le competenze maturate in anni di lavoro con le donne e i minori, per garantire un contatto immediato. Con il sostegno della Regione del Veneto, è gestito da un’equipe che coinvolge psicologhe, educatrici ed avvocate da anni impegnate in progetti e servizi per l’empowerment delle donne che subiscono maltrattamenti in famiglia, sia nel Centro Antiviolenza del Comune di Venezia che nel trevigiano, dove gestiscono la casa rifugio Casa Luna del Comune di Treviso che dispone anche di una pronta accoglienza per le urgenze.

In occasione di questo primo anniversario, alcune donne accolte hanno condiviso i loro pensieri e le loro riflessioni. “Mi sono sentita come in una zona franca, un porto sicuro, con delle alleate a fianco a me. Ho trovato un grandissimo aiuto a superare le mie difficoltà e a riavere fiducia in me stessa. Grazie alle donne che aiutano le donne” è uno dei messaggi pubblicati nella pagina Facebook del Centro perchè possano essere uno stimolo per chi sta vivendo una situazione di violenza o maltrattamento in famiglia e che non ha ancora deciso di chiedere aiuto.

 



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Isabella Loschi

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