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08 ottobre 2024

Treviso

Cerca di entrare in Italia fingendosi un'altra persona: arrestato all'aeroporto di Treviso

Scoperto dalla Guardia di finanza di Treviso l'uomo era partito con un volo da Malta con un passaporto e un permesso di soggiorno falsi

| Isabella Loschi |

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Cerca di entrare in Italia fingendosi un'altra persona: arrestato all'aeroporto di Treviso

TREVISO - Ha provato ad entrare illegalmente in Italia utilizzando l’identità di un’altra persona. L’uomo, un immigrato dell’Africa centrale, già richiedente asilo politico in Italia nel febbraio di quest’anno, era sbarcato all’aeroporto di Treviso da un volo partito da Malta con un passaporto e un permesso di soggiorno falsi, intestati a persona originaria del Mali.

A scoprirlo sono stati i finanzieri della Guardia di finanza di Treviso in servizio presso l’area arrivi dell’aeroporto Antonio Canova, che lo hanno fermato e arrestato. Nel corso del controllo, infatti, sono apparse immediatamente contraddittorie le dichiarazioni rilasciate dall’arrestato sulla propria identità, anche alla luce della mancanza, nei documenti di riconoscimento esibiti, di alcune importanti caratteristiche volte a garantirne l’autenticità.

Ricostruendo gli spostamenti dell’indagato, è emerso che l’uomo, dopo essere sbarcato clandestinamente sull’isola di Pantelleria agli inizi del 2023, nel febbraio dello stesso anno si era trasferito a Treviso, dove aveva chiesto protezione internazionale, salvo poi emigrare a Malta per accettare un’offerta di lavoro stagionale nel settore della ristorazione. Terminata l’esperienza lavorativa a Malta, ha infine deciso di fare nuovamente rientro a Treviso, utilizzando però una falsa identità, allo scopo di eludere il divieto imposto dalle Autorità italiane di lasciare il territorio nazionale, in attesa della conclusione della procedura di richiesta di assistenza umanitaria, già avviata nei suoi riguardi.

Lo straniero, il cui arresto è stato convalidato dalla locale Autorità Giudiziaria, insieme al sequestro dei documenti contraffatti, dovrà ora rispondere del reato di possesso di documenti di identificazione falsi, punito con la reclusione fino a cinque anni. Ancora una volta, la tratta aerea Malta/Treviso, così come già emerso nella recente operazione denominata “Malta’s passeur”, conclusa dagli stessi finanzieri del Gruppo di Treviso, si conferma tra quelle privilegiate da chi tenta di entrare illecitamente in Italia, in un’area geografica, come la provincia di Treviso, solo in apparenza esclusa dai flussi migratori diretti, tipici delle zone di confine.


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