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16 febbraio 2025

Cronaca

Che ci fanno 6.000 bottiglie di Prosecco in fondo al mare?

La nuova cantina? E' negli abissi. Sperimentata a Trieste la tecnica dell’underwater wines

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Elena ed Euro Parovel

TRIESTE - C’era una volta il prosecco da stappare. Ora c’è quello da sommozzare. Per degustarlo bisogna inabissarsi. Non con la mise da cena di gala, ma con la muta da subacqueo degli abissi. Fantasia? No, realtà. Anzi: attualità. Nel Golfo di Trieste, con l’autorizzazione dell’autorità portuale, i titolari della cantina Parovel di San Dorligo della Valle hanno stoccato sul fondo del mare, a 22 metri di profondità, 6mila bottiglie di Prosecco Trieste doc per farle "maturare" almeno sino alla fine dell’anno.

I fratelli Elena ed Euro (si chiama proprio così) Parovel hanno appena sperimentato la tecnica dell’underwater wines, che consiste appunto nel far maturare il vino imbottigliato con la pressione e le correnti del golfo. L’impresa avrà successo? Lo scopriremo solo bevendo. Intanto però qualcuno già storce il nasone. Una volta erano i messaggi a “viaggiare” in bottiglia: tra i flutti e i flûte il prosecco - dicono - ha sempre preferito questi ultimi.

 

 

 


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Emanuela Da Ros

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