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19 aprile 2024

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Chi è Vito Dell'Aquila, prima medaglia italiana a Tokyo 2020

Il sogno olimpico e poi il giornalismo: il ventenne brindisino si racconta

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Dell'Aquila

TOKYO - Sogna l'oro alle Olimpiadi e poi un futuro da giornalista. Vito Dell'Aquila, in finale del taekwondo, è la prima medaglia dell'Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Alle 14.45 italiane, il 20enne di Mesagne (Brindisi) sfiderà il tunisino Mohamed Khalil Jendoubi. L'azzurro può coronare un percorso iniziato nel 2008, come racconta lui stesso al sito della federazione.

"Ho iniziato a fare Taekwondo ad 8 anni, nel settembre 2008, ero molto timido, perciò mio padre a cui piacciono le arti marziali decise di portarmi nella palestra del Maestro Roberto Baglivo, che a Mesagne era/è molto conosciuta. Inizialmente era per me un gioco; andavo in palestra molto volentieri perchè passavo i pomeriggi con gli altri miei coetanei invece di stare solo a casa a studiare o annoiarmi. Poi con i primi risultati è diventata una passione e adesso considero il Taekwondo come una professione perché lavoro duramente per raggiungere dei risultati. Tutto ovviamente con passione", racconta Dell'Aquila.

L'esordio internazionale è avvenuto "in Austria nel febbraio 2009. Ero ancora una cintura gialla. Vinsi la medaglia d'oro". In una carriera ancora agli inizi, il ricordo più bello sono "i mondiali cadetti del 2014. Era la mia prima gara a livello internazionale da cadetto, al di là della vittoria, è stata un'esperienza indimenticabile anche a livello personale. Oltre ai mondiali cadetti, un altro ricordo stupendo è sicuramente il Campionato Europeo Senior di Bari, dove ho conquistato il titolo nella mia amata Puglia mettendo al sicuro il discorso della Qualificazione Olimpica per Tokyo 2020".

"Dal 12 novembre 2018 sono nell'Arma dei Carabinieri dopo aver superato il concorso per atleti. Faccio parte del C.S. Carabinieri e mi sono diplomato al Liceo Scientifico 'E.Ferdinando' di Mesagne. Ora il mio obiettivo principale è l'Olimpiade, ma dopo ho intenzione di iscrivermi alla facoltà di Scienze della Comunicazione a Roma. Ovviamente ora la priorità è il Taekwondo", racconta. Fuori dalla pedana, un ragazzo come tanti, a cui piace "ascoltare musica, guardare film, serie tv, scrivere, fare foto, correre all'aria aperta e uscire con amici". I sogni? "Vincere le olimpiadi, laurearmi e magari diventare giornalista per scrivere di Taekwondo, visto che in Italia, secondo me, se ne scrive troppo poco. Ma in generale vorrei essere un esempio per le nuove generazioni."

 

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