CHIUSI I TRIBUNALI DI CONEGLIANO, MONTEBELLUNA E CASTELFRANCO
Le sedi distaccate sforbiciate dalla spending review
| Mauro Favaro |
TREVISO – “Una pazzia, una follia, una macelleria”. Questi i termini con cui i primi cittadini di Castelfranco, Conegliano e Montebelluna hanno accolto la notizia ufficiale dell'inserimento delle loro sedi distaccate del tribunale nella spending review targata Monti, cioè nell'elenco delle cose da tagliare.
“E' un suicidio per la funzionalità del tribunale del capoluogo, come già sottolineato anche dai magistrati – attacca Luciano Dussin, sindaco leghista della città del Giorgione – è uno spot che si tradurrà in un disastro per i cittadini e per le imprese”.
La pensa allo stesso modo il suo compagno di partito, Marzio Favero. “Dobbiamo prendere atto che Monti è stato chiamato a fare macelleria politica – va giù dure il primo cittadino di Montebelluna – tagliare i tribunali mentre le nostre aziende chiedono risposte certe e tempi rapidi vuol dire mostrare la più assoluta indifferenza per un territorio che sacrificandosi ha tenuto in piedi l'Italia”.
E per Floriano Zambon, sindaco della città del Cima e vicepresidente della Provincia del Pdl, il problema, se possibile, è ancora più esteso. “E' una vera e propria follia: questa decisione non fa altro che dimostrare l'incapacità del governo che taglia senza criteri, senza guardare agli abitanti e soprattutto alla mole di lavoro – ribadisce – si taglia perché non siamo un capoluogo, mentre ad Aosta e Isernia i tribunali restano in vita, nonostante qui il territorio sia complesso, abitato e industrializzato: ci si deve interrogare a questo punto sulla dignità istituzionale di tutta la sinistra Piave”.