Cima Grappa, la sindaca Rampin: "Stop alle ingiurie contro il nostro pianeta"
Alla cerimonia annuale, per la prima volta un appello per l'ambiente, al fine di fermare la crisi climatica - IL VIDEO
PIEVE DEL GRAPPA – Il Sacrario di Cima Grappa come monumento al ricordo e alla commemorazione dei caduti, ma anche come luogo per riflettere di un futuro di pace tra gli uomini e di tutela dell’ambiente naturale. Il monte sacro alla Patria ha visto ieri la presenza delle delegazioni italiana e dei paesi che facevano parte dell’Impero Austro-Ungarico, riunitesi dopo tre anni per la commemorazione dei caduti della Grande Guerra di entrambi i fronti, italiano e austroungarico (che in oltre 23.000 riposano l’uno accanto all’altro) e delle vittime partigiane del rastrellamento nazifascista della Seconda Guerra Mondiale.
Alla commemorazione hanno presenziato tra gli altri Franco Bernabè, presidente della Commissione nazionale italiana per l’Unesco, e mons. Michele Tomasi, vescovo di Treviso, in ricordo anche dell’ascesa al Cima Grappa nel 1901 di Giuseppe Sarto, futuro papa Pio X, con l’inaugurazione del Sacello della Madonna.
Lo sguardo dei rappresentanti è rivolto al passato ma anche al presente, con la guerra ritornata all’interno dei confini europei nel conflitto russo-ucraino, ma anche per i danni apportati dall’uomo all’ecosistema naturale. “Da Cima Grappa si leva un appello universale per sconfiggere insieme i grandi nemici del nostro tempo: a partire dalle ingiurie contro il nostro pianeta, alla base dei cambiamenti climatici che portano con sé disastri ambientali, depauperamento del suolo e dei mari, migrazioni globali, guerre, carestie, vecchie e nuove malattie” dichiara Annalisa Rampin, sindaco di Pieve del Grappa e presidente del Comitato organizzatore.
“Da prima linea in difesa dei valori di libertà e identità nelle due guerre, il Monte Grappa vuole essere oggi la trincea contro i nemici del nostro ambiente” prosegue il primo cittadino, che aggiunge: “Il monte Grappa è il simbolo della pace e della costruzione dell’Europa come risposta alle disuguaglianze, ai particolarismi e alla guerra, particolarmente significativo in questa estate che sente risuonare le armi nel cuore del nostro Continente. Nel tempo il Sacrario e l’intero massiccio sono diventati il laboratorio della più felice armonia tra l’uomo e l’ambiente, vedendo peraltro riconosciuta questa peculiarità da parte dell’Unesco come Riserva di Biosfera a settembre del 2021”.