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25 aprile 2024

Treviso

Cinzia Bonan lascia la segreteria della Cisl Treviso-Belluno

Promossa a più alti incarichi traccia un bilancio di quest’esperienza nella terra della “razza Piave”

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

   Cinzia Bonan lascia la segreteria della Cisl Treviso-Belluno

TREVISO - Cinzia Bonan lascia, dopo tre anni, la segreteria della Cisl unificata Treviso-Belluno. Andrà a occuparsi di welfare e socio-sanitario in quella regionale, chiamata al posto di Anna Orsini dal segretario Refosco e – a quanto si dice – “promossa sul campo” da AnnaMaria Furlan, che della Cisl è la segretaria nazionale e che ha sempre apprezzato molto il lavoro del numero uno dei cislini trevibellunesi. Lei un po’ di schermisce: “E’ prima di ogni altra cosa un riconoscimento alla capacità di generare nel complesso un gruppo dirigente qualificato”.

La rammarica lasciare Treviso-Belluno?

Mi dispiace lasciare il territorio, fatto di rapporti con gli iscritti e con la comunità. Ho cominciato nel 1999 a occuparmi a tempo pieno di sindacato, nella federazione del commercio e turismo (Fisascat) di Treviso.

E da quando ha iniziato ad oggi, cosa è cambiato di più nel mondo del lavoro anche a Treviso?

Si è trasformato, e molto. Ricordo il 2001: eravamo in piena crisi ma nello stesso tempo provavamo l’entusiasmo di entrare in Europa e poi di vedere finalmente applicate molte delle tanto attese norme sul lavoro.

Anche nelle relazioni sindacali sono intervenute novità?

Soprattutto si è generato un nuovo modo di viverle, con la bilateralità tra sindacato e imprese e con la concertazione. Una trasformazione importate dell’organizzazione sindacale.

E la Marca? Quanto si è trasformata?

Al pari del resto del Paese: con i nuovi bisogni che si sono sviluppati; l’ingresso delle persone straniere; la digitalizzazione e le nuove tecnologie.

E adesso pure con il Covid…

Proprio così: “con” il Covid. Io non credo si potrà parlare, ancora per un certo tempo, di “post” Covid. Sarà infatti un periodo molto lungo quello in cui dovremo coabitare con il virus.

Siamo pronti ad affrontarlo, secondo lei?

Penso proprio di sì. Possediamo delle potenzialità che vanno dispiegate. E’ urgente mettere da parte gli individualismi e stringere un patto per il territorio: qui si gioca la partita della vita, la sfida vera.

Quando lascerà il suo ufficio nelle Cisl di Treviso-Belluno cosa porterà con sé?

Entro un mese si nominerà il mio successore e io andrò a imparare e a fare nuove cose. Porterò con me lo “spirito di fratellanza” che ho respirato in tutti questi anni a Treviso e poi Belluno, le due province della “razza Piave” (ride).

E poi…

Altro? Un bagaglio bello colmo di tante cose realizzate. Belle. E meno belle. Ma anche queste mi hanno fatto crescere.

 



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Roberto Grigoletto

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