Cison, Marzia compra 10mila bachi da seta e fonda un allevamento: "Sono magici"
“L’idea è nata anche grazie alla spinta di Mirka, un’amica con la quale è iniziata una vera e propria collaborazione"
CISON DI VALMARINO - È all’inizio di quest’anno che Marzia Barzotto, di Cison di Valmarino, ha deciso di comprare diecimila bachi da seta presso un centro sperimentale di Padova e allestire un vero e proprio allevamento, in uno spazio di circa 10 metri quadrati. “L’idea è nata anche grazie alla spinta di Mirka, un’amica con la quale è iniziata una vera e propria collaborazione. Mirka tiene gli stessi bachi già da molti anni, ha anche creato una mostra e per lei questa è una vera passione”, ci racconta Marzia.
Ma ad avvicinarla al mondo della bachicoltura è stato anche l’interesse per l’incredibile valore di queste larve, che sono in grado di produrre uno dei tessuti più pregiati al mondo, la seta appunto.
I “prodigi” della larva bianca, però, non finiscono qua. Marzia ci spiega: “Il baco è sicuramente prezioso per il filato che si ricava dai bozzoli e che è composto da una particolare proteina, la fibroina. Ma la bava serica dei bachi contiene anche un’altra proteina, che viene scartata per la produzione del filato, e che è stata però rivalutata in ambito medico e farmaceutico. Si chiama sericina ed è simile alla struttura della nostra pelle, pertanto se applicata ha effetti ricostituenti, rigeneranti e idratanti. Viene usata anche per la cura di lesioni gravi”. I bachi di Marzia hanno inoltre un’origine tutta particolare: presso il centro dove li ha acquistati (CREA-AA di Padova) vengono condotti degli studi e delle selezioni per far sì che la larva sia più resistente e riesca ad adattarsi anche a condizioni non ideali.
In particolare, i suoi diecimila bachi sono frutto di un incrocio tra due specie di bachi cinesi e giapponesi. Ma e ora a che punto sono e come appaiono i bachi di Marzia? “Durante i trenta giorni di crescita, le larve vivono cinque età diverse e nel corso di esse cambiano muta quattro volte, poiché mangiando il gelso si ingrossano. Tra pochi giorni i bozzoli dovrebbero essere pronti. Ormai i tre quarti stanno filando, mentre gli altri stanno ancora facendo la salita al bosco”, racconta Marzia con entusiasmo, spiegando che le strutture tra le quali i bachi filano non sono più i rami come accadeva una volta, ma delle raggere in plastica.
L’impegno e la dedizione di Marzia nel cimentarsi in questa particolare attività agricola appaiono oggi singolari, ma fino a cinquant’anni fa gran parte della popolazione del territorio conosceva bene i bachi da seta ed erano in molti a tenerli in casa: “Desidero tentare di rimettere in moto questo ambito dell’agricoltura oggi desueto e abbandonato, che credo potrebbe avere un nuovo sbocco. Quando i bozzoli saranno maturati io e Mirka vedremo come andrà: l’intento è quello di creare uno spazio, un canale, una vera e propria attività per valorizzare questo prodotto prezioso della natura!”, conclude Marzia, ricordando la loro pagina instagram @la_casa_di_seta , dove sono già stati caricati i primi video e le foto dei bachi in crescita.
E se per i nostri nonni la vendita dei bozzoli a giugno rappresentava il primo guadagno della stagione, oggi rilanciare questa tradizione locale potrebbe rappresentare una nuova opportunità, viste le svariate proprietà che la falena bianca è in grado di produrre trasformandosi. Alla fine, come dice Marzia, “il baco è magico”!
Sara Saccon