Cittadella della salute, criticità in Ostetricia: "Carenza di personale per le sale parto e aumenti dei carichi di lavoro"
Il sindacato Nursing Up: “Al fianco delle ostetriche, auspichiamo dall’Ulss 2 azioni concrete per garantire la sicurezza sul lavoro"
| Isabella Loschi |

TREVISO - “Carenza di personale per le sale parto e aumento dei carichi di lavoro dal trasferimento nel nuovo ospedale”. Il sindacato Nursing Up Treviso segue con attenzione quanto sta avvenendo nel reparto di Ostetricia di Treviso, insediatosi nella Cittadella della salute e monitora gli sviluppi dell’imminente incontro convocato dal direttore generale dell’Ulss 2 con le ostetriche dopo le lettere inviate dalle lavoratrici all’azienda sanitaria e alla Regione Veneto.
“Siamo al fianco di ostetriche e operatori sociosanitari di supporto che in questi mesi hanno più volte segnalato all’Ulss 2 e di recente hanno anche scritto una lettera al presidente Luca Zaia, sottoscritta da 38 professioniste, per portare alla luce le difficoltà emerse con il trasferimento nel nuovo ospedale. Il nodo principale riguarda la persistente carenza di personale, sia ostetrico che di supporto, dettato anche da malattie lunghe, gravidanze e assenze improvvise. Nonostante alcune recenti assunzioni, persiste infatti la situazione di sottorganico. Questo perché, sono aumentati i carichi di lavoro e la nuova sistemazione in Cittadella ha portato da quattro a dieci il numero delle sale parto, con ambienti tra loro separati (diversamente dal Ca’ Foncello dove c’erano aree con più postazioni sorvegliabili in contemporanea) che creano la necessità di un continuo spostamento del personale per monitorare le donne in travaglio” commenta Annarita Secchi, referente provinciale Nursing Up Treviso.
"Con le nuove assunzioni l’Ulss 2 è riuscita a incrementare solamente il personale del reparto di ostetricia mentre mancano adeguate coperture di personale per le sale parto, il pronto soccorso ginecologico e l’ambulatorio gravidanze a termine, comportando una concreta difficoltà di idonea copertura dei turni e delle notti, rendendo complicato soddisfare appieno riposi e ferie. Il tutto con l’aggiunta del fatto che gli spazi operativi in Cittadella, indubbiamente belli e nuovi, sono molto più estesi rispetto al passato e impattano molto di più sotto il profilo gestionale, richiedendo uno sforzo aggiuntivo in un contesto di personale sottodimensionato” evidenzia la sindacalista Secchi.
Il tema è stato rimarcato dal sindacato con una lettera inviata a fine gennaio alla direzione dell’azienda sanitaria dell’Ulss 2 sottolineando che la persistente carenza di personale espone le lavoratrici al rischio di non riuscire a garantire la sicurezza delle donne e dei neonati, dato l'aumento del carico di lavoro, dei livelli di stress-psicofisico e il mancato adeguamento del personale in servizio. "Auspichiamo che nell’incontro convocato la prossima settimana dall’Ulss 2 si affronti la questione una volta per tutte, in un clima di ascolto e collaborazione per individuare in tempi rapidi delle soluzioni organizzative idonee a garantire l’effettiva sicurezza di ostetriche, operatori sociosanitari e di un’utenza particolarmente delicata, costituita da mamme e bambini - chiude Guerrino Silvestrini, segretario regionale Nursing Up Veneto - In una realtà qual è la Cittadella della salute, che costituisce l’ospedale hub a livello provinciale, dove oltre all’ordinario confluiscono le gravidanze ad alto rischio, le minacce di parto pretermine e le urgenze più complesse legate alla gestazione, va assolutamente risolto il gap di personale”.
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