Clima impazzito, quest'anno niente olio: gli ulivi non hanno prodotto nulla
La testimonianza di uno storico produttore di Asolo che non ha raccolto nemmeno un’oliva
FOTO: Ulivi nel 2018
ASOLO / MONTEBELLUNA – A chi gli chiede come è andata la raccolta delle olive quest’anno, Bruno Bernardi noto olivicoltore di Asolo risponde sconsolato “malissimo”. Già perché per la prima volta nella storia della sua famiglia, sono olivicoltori da 4 generazioni, non tirerà fuori dal magazzino nemmeno le scale per la raccolta, visto che gli alberi sono spogli.
“Mia madre ha 90 anni e non ha memoria che si mai accaduto di non tirar fuori le scale a pioli che usiamo ogni anno per la raccolta – Racconta Bruno, 66 anni produttore del celebre olio della Collina di San Martino -. Penso che sia a causa del clima: purtroppo a febbraio ha fatto caldo, traendo in inganno gli olivi che però dopo poco sono stati messi a dura prova dalle gelate. Un susseguirsi di anomalie che ha ritardato al mignola, vale a dire la fioritura”.
Bruno ha 1280 ulivi di cui un ceppo storico di un centinaio che la famiglia si tramanda da generazioni e che sono reduci dalla storica gelata del 1929 ma quello che si è verificato quest’anno è davvero sconcertante: “Ai primi di luglio i pochi fiori presenti sono spariti per le piogge: una catastrofe – prosegue Bruno -. Mi sono confrontato con produttori dall’Istria al Garda e ovunque è così e pensare che di solito raccolgo 100 quintali di olive e produco 15 ettolitri di olio”.
A confermare cha la situazione è senza precedenti in tutti la zona anche Antonio Gajo, piccolo produttore montebellunese, che al pari del collega Bernardi quest’anno non potrà contare sulla consueta produzione di olive e spiega che in Italia solo al sud le cose sono andate bene. Quindi non solamente sui colli Asolani ma anche sul Montelletto la situazione è analoga e rispecchia, ma in peggio, i dati riportati a livello nazionale dove per il Veneto si registra un -65% di olive. Intanto, l'Università di Padova sta indagando il fenomeno.