VITTORIO VENETO - E' ufficiale: il collegio Dante, storico istituto cittadino presente in città da quasi 90 anni, nel prossimo anno scolastico, il 2010/2011, non avvierà le classi prime e per quello successivo, 2011/2012, non c'è ancora alcuna certezza per i 150 allievi, 35 insegnanti e 6 operatori.

L'annuncio viene dal vescovo della diocesi di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo che, nell'incontro avuto con il corpo docente, personale ausiliario e i genitori degli alunni, ha confermato che l'attività scolastica proseguirà per il prossimo anno senza l'avvio delle classi prime (forse l'unica possibilità di avvio è per la 1^ media), mentre la ragioneria avrà solo la classe 5^.

"Il motivo principale della decisione - così ha spiegato il Vescovo - è l’insufficiente numero di iscrizioni nei quattro indirizzi scolastici: scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, Istituto tecnico per il commercio e Istituto tecnico per geometri". Iscrizioni che per quest'anno non hanno raggiunto nelle prime la soglia minima di 8 per classe.

Una mancanza di iscritti che si è tramutata in una situzione, dal punto di vista finanziario, insostenibile per la diocesi, che si vede costretta a garantire solo l'avvio del prossimo anno scolastico. 20 il numero minimo di alunni per classe affinchè la scuola possa avere un bilancio a fine anno in pareggio.

^{(Foto: www.giannidesti.com)}

"Durante questo prossimo anno scolastico - spiega la diocesi - il collegio, le famiglie e i docenti esploreranno la possibilità di continuare l’attività scolastica anche oltre il giugno 2011 per far completare agli studenti il percorso scolastico. A questo scopo la diocesi metterà a disposizione l’ambiente chiedendo però alle singole classi di coprire completamente le spese didattiche".

E già questa sera, lunedì 21 giugno, docenti e genitori degli alunni si daranno appuntamento per elaborare nuove idee che possano salvare l'istituto.

"Abbiamo un anno davanti - spiega il direttore del Collegio Dante, don Fabio Soldan - cercheremo nuove soluzioni in grado di compensare le perdite e di poter così portare avanti il nostro progetto di scuola che da sempre ottiene grande apprezzamento. Cercheremo nuove idee con genitori e insegnanti e finchè non ci sarà la sentenza definitiva - continua don Fabio - noi non chiuderemo. Io sono fiducioso".

Due anni fa il vescovo mons. Pizziolo, appena nominato, aveva preso atto della situazione difficile e aveva deciso di continuare, nonostante le gravi perdite, l’attività, nella speranza di una ripresa.

"La crisi di certo non ha aiutato l'istituto - conclude don Fabio - abbiamo sì registrato un leggero calo, ma in linea con gli anni precedenti".