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29 marzo 2024

Treviso

Come spiegare ai bambini cos’è il Coronavirus

La dottoressa Alberta Xodo, psicoterapeuta, psicologa pediatrica da utili consigli ai genitori

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Come spiegare ai bambini cos’è il Coronavirus

TREVISO – La situazione è emotivamente difficile da gestire già per gli adulti ma per i bambini paure e disorientamento sono quasi inevitabili, per quanto sta accadendo. La psicoterapeuta, psicologa pediatrica Alberta Xodo ci da qualche indicazione su come gestire la situazione, rassicurando i bambini. “In questi giorni ricevo diverse telefonate e-mail da parte dei genitori dei miei piccoli pazienti che mi chiedono come aiutare i loro figli a comprendere quanto sta accadendo loro; c’è chi vorrebbe raccontare ogni dettaglio, chi ha la televisione perennemente accesa sui canali informativi, chi ritiene più opportuno creare una dimensione giocosa come ne “La Vita e Bella”, chi aspetta che sia il bambino a fare domande”.

 

Secondo la dottoressa comunque si scelga di agire va riconosciuto che mamme e papà hanno fatto del loro meglio, ciò detto: “Si possono fare degli errori non conoscendo come i bambini interpretano le malattie e quali sono le migliori modalità di comunicazione con loro; di seguito dunque vi propongo alcune indicazioni, certamente non esaustive, per aiutarvi a gestire ancora meglio questa delicata fase”. La dottoressa Xodo spiega che vanno fatte tre considerazioni fondamentali: la mediazione da parte dell’adulto permette al bambino di non essere lasciato solo nell’elaborazione delle informazioni; se un bambino non possiede informazioni sufficienti per leggere la realtà ricorrerà a fantasie o ricordi pregressi, con il rischio di immaginare scenari molto più spaventosi di quanto lo siano in realtà; i bambini piccoli, inoltre, faticano ad inserire gli eventi all’interno di continuum temporali.

 

Ecco quindi come rivolgersi ai più piccoli per spiegare loro ciò che accade: “Ascoltare e dare spazio ai vissuti emotivi senza minimizzare né allarmarsi – precisa la dottoressa Xodo -. Coinvolgere i bambini mettendoli al centro di comunicazioni comprensibili e al contempo non mentire. Chiedere ai bambini che cosa vorrebbero sapere. Promuovere il mantenimento delle routine: bambine e bambini si sentono rassicurati dalle routine. Promuovere l’aderenza alle prescrizioni: assicuriamoci che bambine e bambini seguano le indicazioni date dagli esperti (lavarsi le mani, starnutire sulla piega del gomito ecc.)”. La psicologa quindi consiglia di rassicurare i bambini quando si va al lavoro ma anche non rinunciare mai alla funzione genitoriale, anche se è normale se in questa fase ci si senta più disponibili ad accettare compromessi. In fine promuovere il senso di comunità e di protezione: bambine e bambini hanno bisogno di sapere che non sono soli. “Spieghiamo loro che i medici, gli infermieri, e le istituzioni stanno facendo tutto quello che è in loro potere per proteggerci e che anche noi possiamo fare la nostra parte”.

 



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