IL COMITATO AEROPORTO SCRIVE AL PREFETTO
Il deposito carburanti del “Canova” è sicuro?
| Mauro Favaro |
TREVISO – Il deposito carburanti del “Canova” è sicuro? E' quello che si sono chiesti i membri del Comitato che si batte contro l'ampliamento dello scalo a inizio gennaio.
E per sapere se attorno alle cisterne, piazzate a pochi metri dal terminal e a pochi passi dalla Noalese, fossero state prese tutte le necessarie precauzioni hanno inoltrato la domanda al prefetto. Adinolfi, però, non s'è più fatto vivo. E ora il Comitato ha deciso di tornare a bussare al portone di piazza Signori.
“Dalla prefettura, così come da Enac, non è arrivato neppure un segnale che ci potesse rassicurare su una condizione di pericolo che tiene tutti quanti in allarme – scrive il gruppo presieduto da Dante Faraoni – avere tonnellate di carburante a poche decine di metri da posti dove passano milioni di persone non è da poco: un incidente è cosa di pochi attimi e può esserci una tragedia”.
Save, per la verità, ha previsto di spostarlo. Ma le operazioni inizieranno solo se verrà dato il via libera al master plan che raddoppierà il “Canova”, portandolo da 2 a 4 milioni di passeggeri l'anno. “Che l'Enac potesse avere un atteggiamento corrispondente a un “me ne frego” potevamo anche immaginarlo, ma quello che ci ha delusi è il prefetto – conclude Faraoni – abbiamo chiesto all'europarlamentare Zanoni di inoltrarci una interrogazione per quanto riguarda la Via ai lavori di ampliamento che ha portato all'apertura di una inchiesta della Commissione europea, non vorremmo essere costretti a inoltrarne un'altra per il deposito carburante”.