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25 maggio 2025

Treviso

Commercianti aggrediti dai bulli a Treviso: "Solidarietà alle vittime, basta con la propaganda: la sicurezza non si fa con lo slogan"

Il Pd esprime vicinanza alle vittime e attacca il sindaco Conte: "Basta con l'approccio solo repressivo servono interventi sociali, educativi e culturali per prevenire il disagio"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

negozio santa maria del rovere

TREVISO - “Esprimiamo la nostra piena solidarietà al titolare del Money Transfer aggredito a Santa Maria del Rovere e al titolare del kebab di via Roma, vittima a sua volta di un grave episodio di violenza. Sono lavoratori, commercianti, cittadini che fanno parte della nostra comunità e che ogni giorno contribuiscono con il loro impegno alla vita della città. A loro va il nostro sostegno e la nostra vicinanza, cosi come a tutti i commercianti che vedono compromessi i loro affari e la loro serenità lavorativa dal clima di insicurezza che episodi come quelli avvenuti continuano a generare”. Così i consiglieri comunali del Pd dopo gli episodi di violenza che hanno coinvolto due titolari di attività della città negli ultimi giorni. I dem criticano poi la possibilità che il kebab di via Roma possa subire una riduzione di orario per motivi di sicurezza. Proposta non ancora confermata dal Comune. 

“Troviamo inaccettabile che, di fronte a questi episodi, la risposta dell’amministrazione comunale sia ancora una volta quella della propaganda e della semplificazione - attacca il Pd - Nel caso del titolare del kebab di via Roma aggredito, invece di esprimere sostegno concreto, si prospetta una riduzione degli orari di apertura: un paradosso che punisce chi subisce, invece di colpire chi delinque”.

“Ancora una volta, Mario Conte ha scelto di buttarla su una retorica che puzza di razzismo, parlando genericamente di “stranieri violenti” e dimenticando che le vittime di queste aggressioni sono esse stesse cittadini stranieri, perfettamente integrati, che chiedono solo di vivere e lavorare in tranquillità. Queste parole, oltre a essere ingiuste, alimentano stereotipi pericolosi e rischiano di compromettere il lavoro quotidiano di integrazione e coesione sociale. La sicurezza è una questione seria, che va affrontata con strumenti adeguati e una visione ampia”. “Da mesi, come Partito Democratico, denunciamo che un approccio unicamente repressivo, muscolare e discriminatorio è miope e inefficace. Uno Stato di diritto senza Stato sociale si riduce a uno Stato di polizia, che non risolve i problemi ma li aggrava. Se la repressione della violenza è necessaria, lo sono anche — e forse ancor di più — gli interventi sociali, educativi e culturali, capaci di prevenire il disagio e costruire integrazione vera. Questo è ancora più vero quando si uniscono le complicazioni legate al disagio giovanile”.

“Quando il sindaco afferma che certi episodi “allontanano l’integrazione”, dimentica che sono proprio dichiarazioni come le sue ad alimentare la sfiducia e a rompere i legami tra le comunità. È ora - concludono - di abbandonare proposte inutili come la commissione con i consoli e di attivare strumenti di partecipazione reale, come una Consulta dei cittadini stranieri residenti a Treviso, che dia voce e rappresentanza a una parte importante della città. Treviso ha bisogno di soluzioni, non di slogan. Di vicinanza concreta, non di punizioni simboliche”.


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