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28 marzo 2024

Nord-Est

Comune di Venezia 'italianizza' nomi di campi e campielli ed è polemica

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Comune di Venezia 'italianizza' nomi di campi e campielli ed è polemica

Venezia - ''Qui si confonde il folclore con il rigore scientifico. L'uso della doppia non e' una 'italianizzazione', ma un ritorno alle origini storiche dei nomi e frutto di un lungo lavoro di un'equipe specializzata del Comune, che ha avuto la consulenza scientifica dell'Universita' di Ca' Foscari, e che ha confrontato varie fonti storiche, anche precedenti a quelle da cui derivano i nomi sui 'nizioleti'''. Cosi' l'assessore alla toponomastica del Comune di Venezia, Tiziana Agostini replica alle polemiche nate in citta' per 'l'aggiornamento' dei famosi 'nizioleti', ovvero quei 'quadrati' dipinti di bianco sulle pareti delle case che a Venezia indicano i nomi di calli, campi e campielli. Cosi', ad esempio il famoso 'Rio tera' degli Assassini', e' diventato 'Rio terra' degli Assassini''. Una dicitura corretta secondo il gruppo di studio del Comune, ma che ha fatto storcere il naso a piu' di un veneziano doc.

Primo tra gli altri l'assessore ai lavori pubblici del Comune, Alessandro Maggioni che pur non volendo fare polemiche sottolinea: ''Certo, e' corretto l'utilizzo di un codice comune di riferimento, ma credo che un po' piu' di attenzione alla venezianita' vissuta piuttosto che a quella formale ci volesse. E mi fa specie vedere comparire delle 'doppie' laddove non ci sono mai state, non c'e' dubbio che il 'Ponte dea Madoneta' non puo' diventare 'Ponte della Madonnetta....'. E lo stupore di tanti veneziani di fronte a questi cambiamenti e' piu' che giustificato. Mi hanno telefonato in molti per dirmi che abbiamo sbagliato''.

Eppure, la 'rivoluzione' sul fronte dei nomi dei 'nizioleti', e' frutto di una delibera di giunta di inizio 2012, in cui si era deciso appunto di avviare il nuovo stradario del centro storico veneziano, con la correzione dei nomi dei 'nizioleti' che secondo lo studio compiuto su numerose fonti e registri risalenti anche al 1786 e al 1802 erano risultati non corretti. Di li' il via libera al riordino dello stradario, che pero' non va giu' a molti cittadini e turisti appassionati della città, che polemizzano ''invece di tutelare i vecchi nomi, in alcuni casi sono stati tradotti, modificati e "italianizzati".
 

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