Conegliano, è un Natale al veleno
Conegliano in Cima: "Noi attaccati con profili social falsi, ci sono gli estremi per un esposto alle autorità per diffamazione"
CONEGLIANO - In città c’è un clima ben poco natalizio. Ad un mese esatto dal Natale, infatti, la polemica sulle festività e sulla situazione politica è ai suoi massimi storici. E così l’associazione Conegliano in Cima, che si sta occupando dell’installazione delle luminarie, si è dovuta difendere dalle critiche piovute dai social in questi giorni.
“E’ triste e avvilente dover subire critiche sterili e gratuite, chiaramente pilotate per colpire un’associazione e la sua presidente Patrizia Loberto, addirittura con accuse precise di uso improprio della propria carica per portar vantaggio alla propria attività”, dichiara Stefano Sperandio, vicepresidente di Conegliano in Cima. “Il tutto con l’aggravante dell’utilizzo di profili social falsi – aggiunge Sperandio -, palesando così gli estremi per un esposto alle autorità per diffamazione”. Secondo i vertici dell’associazione, infatti, un attacco – quello relativo al posizionamento dell’addobbo della renna in Corte delle Rose – sarebbe arrivato da un profilo fake.
“Mi sto muovendo con gli organi competenti per controllare tutti i commenti in relazione a questa diffamazione”, rende noto Loberto. “Chiediamo ai nostri - per fortuna pochissimi - detrattori di usare profili reali o quantomeno post pubblici, in modo da dare la possibilità di replicare. Sarebbe comunque utile e vantaggioso che tutta questa energia fosse usata per fini più costruttivi”, precisa invece il vicepresidente.
E poi c’è il capitolo luminarie. L’associazione sta cercando di colmare il divario tra i 20mila euro a disposizione, stanziati dall’amministrazione Chies, e i quasi 45mila richiesti dall’operazione. “Lo stanziamento dei 20mila euro è avvenuto a fine 2019. Mi risulta che il Covid non avesse fatto ancora la sua comparsa – dichiara Sperandio -. Cifra quindi sottodimensionata senza motivazione rispetto all’anno precedente”. L’allora sindaco Fabio Chies aveva dato la disponibilità a destinare altri 10mila euro per le luminarie, portando il contributo a 30mila euro.
La variazione di bilancio contenente quest’aggiunta, però, non è stata predisposta. Poi l’amministrazione Chies è caduta, in seguito alle dimissioni dei 13 consiglieri.
“Di fatto alla data odierna l’associazione Conegliano in Cima può contare su una somma di 20mila euro, stanziata ma non deliberata, su un complessivo di quasi 45mila euro – conclude Sperandio -. Capite che l’associazione non dorme sonni tranquilli, in particolare la sua presidente Patrizia Loberto, che risponde in solido sui debiti contratti”.