Conegliano, commercio in crisi con la zona rossa: "Un disastro, si resiste grazie alla consegna a casa"
Lo dice la presidente di Conegliano in Cima Loberto
CONEGLIANO - La zona rossa mette in ginocchio il commercio cittadino. I negozi di vicinato, infatti, sono quelli più colpiti dalle nuove limitazioni e dalle nuove chiusure imposte dal Dpcm. L’assenza dei commercianti (e dei clienti) ovviamente si ripercuote anche sulle attività di ristorazione, aperte solo per l’asporto.
Si sta assistendo ad una nuova desertificazione del centro. Lo conferma anche la presidente di Conegliano in Cima, Patrizia Loberto: “Per i negozi di abbigliamento la zona rossa è un disastro. Tanti si sono attrezzati per fare le consegne a domicilio e riescono a resistere, ma è difficile. La gente non può uscire, e quindi non può acquistare o consumare”.
Loberto conosce bene il mondo del commercio cittadino: fino a gennaio ha gestito il negozio “Stefanel” in Corte delle Rose, e in qualità di presidente di Conegliano in Cima ha sempre appoggiato le battaglie e le iniziative degli esercenti coneglianesi. A Vittorio Veneto, comunque, la situazione non è migliore. Il presidente di Ascom, Michele Paludetti, ha addirittura scritto al premier Mario Draghi per chiedere un sostegno immediato.
Fino al 6 aprile, però, il commercio al dettaglio rimarrà fermo: alle due settimane “canoniche” della zona rossa, infatti, si aggiunge anche la settimana di Pasqua, che prevede praticamente le stesse limitazioni. Gli esercenti possono solo sperare nel cambio di fascia: in zona gialla o arancione potrebbero infatti riaprire dopo questo lungo stop.