Conegliano, ricerca sui negozi del centro: più digitali e con e-commerce, ma ancora poco "social"
È quanto emerge dalla ricerca effettuata dai ragazzi della 4L del liceo “Marconi” di Conegliano

CONEGLIANO - Mondo del commercio coneglianese più digitalizzato ma ancora poco “social”. È quanto emerge dalla ricerca effettuata dai ragazzi della 4L del liceo “Marconi” di Conegliano. Gli studenti hanno effettuato un vero e proprio progetto di ricerca socioeconomica, progettando il questionario, effettuando quasi 100 interviste a negozi ubicati nel centro della città di Conegliano e approcciandosi a prime tecniche statistiche di elaborazione dei dati. Il tutto con la tutorship dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Treviso-Belluno.
“È cresciuto il grado di digitalizzazione dei negozi di Conegliano – spiegano dalla Camera di Commercio -. Lo possiamo dire perché cinque anni fa lo stesso Liceo “Marconi” venne coinvolto dagli stessi soggetti promotori in un’analoga mappatura, con interviste confrontabili con quelle della presente indagine”. Dalla ricerca è emerso che “la quota dei negozianti che utilizzano un sito internet al momento è stabile rispetto a 5 anni fa, attorno al 60% degli intervistati. Ma è destinata ad aumentare di ulteriori 10 punti percentuali nell’immediato futuro, considerando coloro che, non avendo oggi un sito, hanno dichiarato propensione a fare un investimento al riguardo”.
I social, invece, “erano già cinque fa lo strumento digitale più diffuso e coinvolgeva l’81% degli intervistati. Oggi le più note tipologie di “social” sono utilizzate dall’85% degli intervistati, quota che si spingerà verso il 90%, considerando le propensioni all’investimento anche dei negozianti che finora se ne sono tenuti alla larga”.
Nei cinque anni considerati (2019-2024) la quota di negozianti che praticano anche il commercio elettronico, in parallelo alla gestione del negozio fisico, è passato dal 25% al 34% degli intervistati. È lo strumento che conosce il maggiore incremento della platea di utilizzatori: un dato che apre un’interessante crepa nell’idea che e-commerce ed esperienza fisica di vendita siano mondi inconciliabili.
“Secondo i negozianti intervistati, adottando questi strumenti aumenta certamente la visibilità del negozio, aumenta la clientela ma non sempre aumentano le vendite – si legge nella nota della Camera di Commercio - Questo potrebbe essere un primo bilancio. Da leggere in controluce per cogliere alcuni aspetti sottotraccia: se vendite ci sono, con l’e-commerce, queste sono a compensazione, su altre piazze, del calo generalizzato dei consumi. Al netto di questo fenomeno, gli strumenti digitali sono da intendersi soprattutto per creare/consolidare relazioni. La connessione digitale è l’estensione e l’ulteriore arricchimento della relazione fisica, che è tipica e irrinunciabile del negozio di vicinato. E in tal senso dovrebbe essere sviluppata, anche in un modo più sofisticato. Poco, infatti, si investe sull’uso dei social per migliorare l’interazione con il cliente, in funzione di una lettura fine dei suoi bisogni, con una conseguente gestione della varietà e distintività degli assortimenti che soddisfi pienamente la clientela e renda attrattiva l’esperienza di acquisto in centro. C’è molto da lavorare al riguardo per passare dall’uso dei social e del sito come mera pubblicità del negozio a queste forme più evolute di interazione. E poi, per queste strategie, serve anche imparare a misurare i risultati: meno di un negoziante su due adotta strumenti sistematici di monitoraggio di quello che succede sul proprio sito o sul proprio profilo social. Evidente dai dati sugli “adottanti” anche il cono d’ombra dei diffidenti, di coloro che per motivi diversi ancora si tengono alla larga da questi strumenti digitali”.