Conegliano, tutto fermo per il crematorio
La legge regionale ha bloccato tutte le autorizzazioni, i lavori già appaltati potrebbero "salvarlo"
CONEGLIANO - Situazione di stallo per il forno crematorio di Conegliano. A portare la vicenda sotto i riflettori ci ha pensato il consigliere Pd Alessandro Bortoluzzi, che ieri sera ha chiesto delucidazioni sul tema. I lavori infatti non sono mai partiti, ma questa volta non si tratta di un impasse tra il privato e il comune, bensì di una legge regionale che di fatto ha bloccato tutte le autorizzazioni per la costruzione dei nuovi crematori.
La legge risale a fine 2016, ed era stata promulgata perché la Regione non aveva adempiuto agli obblighi previsti da un decreto del 2001. Quest’ultimo prevedeva la realizzazione, entro sei mesi, di un piano di razionalizzazione dei crematori, che non è mai stato fatto.
La legge di fine anno scorso interveniva proprio su questo “vuoto”, bloccando di fatto tutte le autorizzazioni. Bortoluzzi non ha esitato ad esternare dubbi e preoccupazioni, “perché si va a procrastinare ancora un’opera che i cittadini attendevano da anni. E poi il privato ha già varato il suo piano finanziario”.
A dicembre era stato presentato in comune il programma economico previsto dal project financing del crematorio: la procedura da parte dell’amminstrazione era stata avviata nel 2013, con l'invito a presentare manifestazioni di interesse. A seguire, nel 2015, la deliberazione del consiglio comunale cittadino che valutava il progetto di pubblico interesse. La gara nel 2016 e a fine anno l'aggiudicazione da parte di Veritas.
Proprio quest’ultimo punto potrebbe “salvare” il crematorio. Ieri sera, in consiglio comunale, l’assessore al bilancio Claudia Brugioni ha spiegato che “il comune sta facendo una verifica in Regione. Visto che i lavori risultano già appaltati, potrebbe essere che la legge non intervenga sulle opere di questo tipo. E’ in atto una verifica e siamo in attesa”.