Contributo europeo da quasi 400 mila euro per l’ospedale di Motta
Il progetto e basato sulle cure domiciliari di pazienti che stanno seguendo un percorso riabilitativo e sono stati dimessi dagli ospedali
MOTTA DI LIVENZA - Riabilitazione a distanza, in tempi di Coronavirus nasce una nuova figura professionale per la quale l’ospedale di Motta centra un contributo europeo da 375.000 euro.
Il progetto, basato sulle cure domiciliari di pazienti che stanno seguendo un percorso riabilitativo e sono stati dimessi dagli ospedali, prevede la formazione di un consorzio europeo guidato proprio dal nosocomio liventino.
Ma come si è arrivati a questo risultato? Si spiega a Motta: «L’ospedale riabilitativo ha potenziato l’area dei progetti internazionali per sviluppare l’attività di ricerca. Nel gennaio di quest’anno abbiamo iniziato a lavorare alla creazione di una figura professionale di riabilitazione a distanza».
L’idea è divenuta un progetto vero e proprio presentato al bando del Programma di Finanziamento Europeo Erasmus+. «Il progetto, dal titolo italiano Formazione su Protocolli Innovativi di Riabilitazione finalizzati al Progresso Clinico e Tecnologico, acronimo “PROTOCOLS”, ha passato con successo la selezione di quasi 250 candidature. Sarà beneficiario di un budget della Commissione Europea da 375.000,00 euro per la sua realizzazione.
Il progetto nasce da un’idea di Humberto Cerrel Bazo, Primario dell’Unità Recupero e Riabilitazione Funzionale e Unità Spinale, da anni interessato alla ricerca di nuovi metodi di cura domiciliari per i pazienti dimessi dal percorso riabilitativo di ORAS.
La stesura e le procedure di presentazione della proposta sono state guidate dalla Fondazione Lepido Rocco di Motta. La fondazione mottense sarà partner cardine del consorzio europeo guidato dall’ospedale mottense. Oltre all’Istituto, il consorzio sarà composto dall’ospedale spagnolo Hospital Nacional de Paraplejicos di Toledo, l’impresa portoghese Sword Health SA leader nella riabilitazione da remoto, il Parco Tecnologico di Lubiana in Slovenia e l’istituto professionale portoghese AEVA di Aveiro.