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19 aprile 2024

Montebelluna

I controlli hanno certificato l’alta qualità dell’acqua di ATS

Tra i parametri valutati anche l’assenza dei temuti inquinanti PFAAs

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Sede ATS

MONTEBELLUNA – Ottime notizia per le migliaia di cittadini serviti dalla rete acquedottistica Alto Trevigiano Servizi che ha sede a Montebelluna e serve ben 52 comuni: il 99,8% dei parametri analizzati risultano conformi alla legge. Nel 2019 sono stati 1662 i campioni controllati da 3 laboratori certificati, 400 in più rispetto a quelli richiesti dalla legge. Il 99,8 per cento dei parametri analizzati sono risultati conformi alla normativa. Inoltre, dalle analisi specifiche eseguite, risultano assenti inquinanti emergenti come PFAAs. Nel 2019 sono stati investiti per la qualità dell’acqua potabile 396 mila euro. Nel 2020 le risorse programmate a tale scopo salgono a 758 mila euro.

“L’acqua dei nostri acquedotti si certifica in media come di ottima qualità – spiega l’amministratore delegato di Ats, Pierpaolo Florian – A livello nazionale il 64,5% della popolazione preferisce l’acqua di rubinetto a quella in bottiglia e noi pensiamo che in territorio Ats tale percentuale sia più elevata. Questo contiene un duplice vantaggio. Il primo riguarda l’ambiente, perché approvvigionarsi della nostra acqua aiuta a ridurre l’acquisto e la dispersione di bottiglie di plastica. Altro vantaggio è quello economico che va direttamente a beneficio delle tasche dei nostri utenti”.

Per quanto riguarda il contenuto di residuo fisso, il valore risulta nettamente inferiore rispetto ai limiti di legge di 1500 mg/l: l’intervallo per le acque degli acquedotti del territorio Ats varia, a seconda delle aree del territorio e delle fonti di approvvigionamento (questo per l’eredità lasciata dai vecchi consorzi idrici presenti nel territorio prima dell’avvento del servizio integrato), in un range di 129-447 mg/l, con un residuo fisso medio di 256,81 mg/l.

Il Ph dell’acqua si stabilisce in un intervallo di 7,0-8,8, con una media di 7,73 (limiti di legge: 6,5-9,5 Ph), mentre la durezza risulta inferiore ai 39,7 °f (gradi francesi): la legge consiglia un range dai 15 ai 50 °f. Inoltre, particolarmente bassi rispetto ai limiti delle normative nazionali sono i valori di sodio (0,4-29,8 mg/l e media di 4,07 mg/l, limite di legge: 200 mg/l), cloruri (0,6-28,4 mg/l e media di 3,96 mg/l, limite di legge: 250 mg/l) e solfati (2,1-50 mg/l e media di 22,39 mg/l, limite di legge: 250 mg/l).

“L’acqua è ottima però i problemi sono le reti sul territorio che hanno bisogno di importanti investimenti di ristrutturazione e ammodernamento sia per ridurne le perdite sia per preservarne la qualità – precisa l’AD di ATS, Florian - E questo ci vede costantemente impegnati con sforzi nel territorio per trovare i finanziamenti per avviare i lavori necessari”.

Ats, inoltre, ha deciso di mettere a bilancio sempre più risorse per interventi specifici di controllo della qualità dell’acqua potabile: nel 2020, infatti, aumenteranno del 90 per cento rispetto all’anno precedente, passando dai 396 mila euro realizzati nel 2019 ai 758 mila euro in programma nel 2020. Si tratta di investimenti che riguardano concretamente l’ammodernamento degli impianti e il monitoraggio continuo della qualità della risorsa idrica nei 52 comuni del bacino servito da Ats.

Sono 70 gli impianti di disinfezione dell’acqua presenti nel territorio di Ats, tutti costantemente monitorati tramite sistemi di telecontrollo. L’approvvigionamento idrico è assicurato da 183 fonti di prelievo: 65 sorgenti nell’area prealpina e 118 pozzi in pianura che attingono da falde sotterranee.

 



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