PORDENONE - Nel corso di specifici controlli presso autofficine ed autocarrozzerie del pordenonese, al fine di controllare la regolarità delle licenze, gli operatori del Distaccamento Polizia Stradale di Spilimbergo hanno notato un motociclo Yamaha.

Da un controllo della targa in banca dati è risultato oggetto di furto, denunciato nel 2015. Il riparatore ha riferito che il motociclo gli era stato portato per la riparazione da un uomo che conosceva solo di vista.

Contattata la legittima proprietaria, la stessa ha riferito di averlo parcheggiato in un garage di sua proprietà nel comune di Aviano, il località Piancavallo, dove aveva vissuto sino al 2015, anno in cui aveva chiuso l’attività commerciale che gestiva, trasferendosi fuori regione e lasciando in tale luogo tutti gli attrezzi della sua passata attività oltre al motociclo.

Al suo ritorno dopo un lungo periodo di assenza, ha verificato che il mezzo era stato rubato da ignoti e pertanto sporse denuncia.

Gli immediati accertamenti hanno permesso di risalire all’identità dell’uomo che aveva portato il motociclo in riparazione, un pregiudicato, che pertanto è stato denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione. Il veicolo è stato sottoposto a sequestro.

«Il risultato raggiunto testimonia l’attenzione degli operatori nello svolgimento dei controlli, che non si soffermano solo nella verifica delle licenze da parte dei titolari di autofficine, ma vengono estesi anche ai mezzi presenti all’interno, permettendo così di recuperare il motociclo anche dopo diversi anni dal furto, con lo stupore e il ringraziamento della donna, che oramai non sperava più di rivederlo. E le ricordava gli anni in cui gestiva l’attività commerciale in località Piancavallo, dalla quale oramai si era allontanata da diversi anni e ci ritornava per rivedere i suoi affetti più cari.

Se il valore economico del veicolo è ormai quasi irrilevante, per il legittimo proprietario questo rappresenta uno scrigno di ricordi che sono ritornati vividi anche grazie all’impegno e professionalità degli operatori della Polizia di Stato».