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24 aprile 2024

Treviso

Coronavirus: il dramma delle donne vittime di violenza chiuse in casa

In meno di un mese già 12 le richieste di aiuto giunte al Telefono Rosa di Treviso

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

violenza sulle donne

TREVISO - Le case, che per tutti noi oggi sono il luogo più sicuro per limitare il rischio del contagio da coronavirus, non lo sono per moltissime donne che sono costrette a passare molto più tempo con un partner che le maltratta.

Dal 10 marzo, giorno del blocco totoale per Coronavirus e dell'isolamento, a ieri, sono state 12 le telefonate di richiesta di aiuto giunte al Centro Antiviolenza del Telefono Rosa di Treviso. Un numero che, se sommato alle 32 arrivate da inizio anno portano a 44 le donne che in questi primi 3 mesi dell’anno hanno vissuto situazioni di difficoltà in casa e che hanno chiesto aiuto. Nel solo 2019 le donne vittime di violenza prese in carico da Telefono Rosa di Treviso sono state 174.

Per molte di loro, ora che il compagno è sempre presente in casa, diventa difficile chiamare per chiedere aiuto o rivolgeris a qualcuno. Per questo Telefono Rosa di Treviso, attraverso l’impegno delle operatrici specializzate all’accoglienza, psicologhe e avvocate, ha deciso di incentivare la disponibilità di contatto anche con forme diverse. Chi non può o non vuole telefonare può conttate il Telefono Rosa attraverso  messenger o email e di approcciarsi telefonicamente in modo ancora più discreto.

“In questi giorni di estrema incertezza, di sospensione delle attività, noi operatrici del telefono rosa vogliamo dire a tutte le donne che ci siamo. Basta chiamare il numero 0422 583022 o scrivere via email a telefonorosatreviso@libero.it tutti i giorni, 24 ore su 24” - fa sapere Monica Inio Coordinatrice del Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso.

“In un momento in cui è giusto fermarsi per la salute pubblica e per il bene di tutte e tutti noi, siamo consapevoli che la violenza nelle relazioni intime non si arresta e che al contrario si amplifica nei momenti di crisi perché la paura per il Covid-19, e la conseguenza incertezza economica che potrebbe derivarne rischiano di essere ulteriori cause scatenanti di violenza in casa da parte dei compagni- fa sapere Rita Giannetti presidente di CAV Telefono Rosa - Non diventa inoltre per nulla facile in questo periodo fare ricorso agli ospedali già gravati dai tanti pazienti. Per questo chiediamo a tutti, in questo periodo di emergenza, di non lasciare sole le donne e i loro figli”.

L’appello del Centro Antiviolenza del Telefono Rosa di Treviso è quello di continuate a chiamare e diffondere a tutte il messaggio #noicisiamo #laviolenzanonsiferma #noisiamoconte perché troppo spesso la violenza c’è anche nei luoghi più impensabili.

 


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