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28 marzo 2024

Treviso

Coronavirus, l'odissea di una donna per comprare le crocchette al cane

Ha cercato informazioni per capire se poteva farlo, ma gli uffici davano tutte versioni discordanti

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crocchette

TREVISO – Che cosa impongono esattamente i divieti relativi alla spesa? Dove si può andare a dove no? Tentare di saperlo con esattezza pare essere alquanto arduo… E forse probabilmente non si arriverà mai ad una risposta definitiva.

Prova ne è quanto raccontato da una nostra lettrice, che questa mattina doveva semplicemente comprare delle crocchette per il cane e dell’antimuffa.

 

Il posto dove andare, ha pensato, era di certo l’agraria che si trova vicino casa. “L’agraria però è circa a 400 metri da casa mia, quindi per non incorrere in sanzioni, chiamo l’azienda e chiedo se sono aperti regolarmente, mi viene risposto di sì, che loro possono vendere tutto, ma noi possiamo invece acquistare solo beni di prima necessità, dunque mi informa che se nel mio caso mi controllano e mi trovano con l’antimuffa, possono multarmi – racconta -. Nel dubbio se andare o meno decido di informarmi meglio e quindi chiamo i vigili. La persona che mi risponde dice di non capire la mia domanda e che se mi sposto nello stesso comune e se il negozio è aperto io posso acquistarvi ciò che voglio. Io esitante insisto e lei con fermezza mi ripete che posso acquistare tutto ciò che loro vendono e si ostina a voler sapere il nome del negozio”.

 

Non convinta della risposta decide allora di chiamare i carabinieri. “Il mio dubbio e la paura di una sanzione non mi danno tregua, allora, prima di decidere il da farsi, chiamo i carabinieri – spiega ancora -. Il carabiniere con cui parlo invece mi dice che tassativamente non si può uscire se non per comprovata necessità ovvero, fare la spesa, farmacia, medico e stop. Io ribadisco che devo comprare le crocchette per il cane. Lui mi chiede se sono un’allevatrice, o un canile, io rispondo di no, che sono un privato anche se ho più cani. Mi viene risposto che se mi fermano sono sanzionabile poiché le crocchette non sono un bene primario. Mi dice che in questo periodo dovremmo dare ai cani ciò che mangiamo noi, anche se lui stesso non la ritiene una cosa giusta. Aggiunge anche che nel momento in cui mi fermano per un controllo e mi chiedono lo scontrino, devono comparire su di esso solo prodotti con iva al di sotto del 10%, poiché quelli sono i beni di prima necessità. Mortificata lo saluto”.

 

Quindi si ritrova al punto di partenza. “Dentro di me inizio ad imprecare, non è possibile che un cittadino chiamando le istituzioni non abbia delle risposte – ci scrive -. Il decreto non è opinabile e laddove ho dei limiti dettati dalla mia ignoranza e vi chiamo, esigo delle risposte concrete e corrette. Cerco in internet, e vedo che c’è scritto che è autorizzata la compravendita di piante e penso che, se l’agraria vende anche sementi, potrò andarci tranquillamente”.

 

Pensa allora alle parole di Zaia e guarda la sua pagina Facebook. “Sulla pagina Facebook di Zaia c’è un numero telefonico, chiamo e dico che vorrei info in merito agli spostamenti consentiti all’interno dello stesso comune – continua -. Mi danno il numero della Prefettura di Treviso invitandomi a chiamare lì, arrivederci e grazie. Chiamo il prefetto e mi rispondono che non sono tenuti a dare certe informazioni poiché la normativa in vigore in Veneto, cioè quella alla quale devo fare riferimento, è regionale e non statale, quindi mi rimandano a Zaia. Alterata richiamo la segreteria del presidente del Veneto e mi rispondono nuovamente di chiamare il prefetto, così a quel punto perdo le staffe. Com’è possibile che nessuno voglia dare informazioni a noi poveri cittadini, che poi però siamo quelli che vengono sanzionati? Ed aggiungo, siccome la normativa è regionale, se chiamo voi, non potete non darmi le informazioni di cui necessito? Mi rispondono che Zaia ha regolamentato solo gli spostamenti entro 200 metri per singoli e cani e le chiusure domenicali, per il resto fa fede al Dpcm. Quindi per avere informazioni devo chiamare Roma e segnalare che qui in Veneto nessuno sa dare le informazioni necessarie?”.

 

Le viene dato allora il numero della Protezione Civile. “Chiamo la Protezione Civile e mi rispondono che posso comprare le crocchette e che visto che il negozio è aperto, secondo loro posso comperare ciò che voglio e che però è sempre a discrezione di chi mi ferma… Ho fatto un respiro profondo e sono andata a comprare ciò che mi serviva promettendomi a quel punto che se mi avessero fermato e sanzionato io mi sarei rifiutata di pagare qualsiasi multa…”.

 


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