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20 aprile 2024

Conegliano

Coronavirus, molti negozi e attività decidono di chiudere: e intanto volano gli acquisti nei supermercati e online

A macchia d’olio spuntano gli avvisi di chiusura temporanea

| Roberto Silvestrin |

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Coronavirus, molti negozi e attività decidono di chiudere: e intanto volano gli acquisti nei supermercati e online

Dal Governo non è arrivata nessun obbligo sulla serrata totale delle attività, ma tanti commercianti ed esercenti hanno deciso comunque di chiudere i propri negozi durante questo periodo di emergenza. E allora, a macchia d’olio, spuntano gli avvisi di chiusura temporanea: c’è chi sceglie un semplice cartello all’ingresso del negozio, e chi invece opta per un post su Facebook.

 

Chiusi fino a data da destinarsi, o semplicemente fino alla fine dell’emergenza Coronavirus. “Abbiamo deciso di tenere chiuso finché l’emergenza non sarà rientrata – l’avviso della Casa della Bambola di Vittorio Veneto -. Un grazie a tutti per la fiducia sempre dimostrata”.

 

“Lo Stefanel store Conegliano, per tutelare la clientela e noi stesse ha deciso per la chiusura del negozio fino a quando l emergenza cesserà – il messaggio di Michela e Patrizia, presidente di Conegliano in Cima -. Questo perché garantire tutte le misure di sicurezza sembra non possa bastare. La salute prima di tutto, vostra, nostra e delle famiglie. Siamo certe che alla nostra riapertura vi ritroveremo tutte più serene e preposte agli acquisti. #restateacasa”.

 

Ma non sono solo i commercianti a chiudere temporaneamente: anche diverse attività di ristorazione stanno scegliendo la “serrata”. Sia per questioni di prevenzione, sia per abbattere i costi di un’apertura quantomeno problematica, viste le norme e le restrizioni che stanno limitando la quantità di clienti.

 

E intanto volano le vendite nei supermercati e online. Secondo le ricerche di mercato di Nielsen, infatti, gli acquisti nella grande distribuzione sono aumentati del 12,2% nella settimana tra il 24 febbraio e il 1 marzo. I prodotti acquistati online, invece, sono aumentati addirittura dell’81%. E si sta parlando della settimana prima dell’introduzione del decreto che ha esteso la zona rossa a tutta l’Italia.

 


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