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16 aprile 2024

Treviso

Coronavirus nell’Ulss 2: lunedì arrivano i nuovi test rapidi “indolore”

Intervista a Francesco Benazzi direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

Coronavirus nell’Ulss 2: lunedì arrivano i nuovi test rapidi “indolore”

TREVISO - “Lunedì partiremo con i test rapidi e andremo noi nelle scuole. Con un’altra novità, che farà sicuramente piacere”.

Una sorpresa dott. Benazzi?
Un nuovo test rapido, messo a punto dall’équipe del dott. Rigoli (primario della Microbiologia dell’Ulss 2, n.d.r.), grazie al quale non sarà più necessario risalire la narice per dieci centimetri; il nuovo strumento somiglia a un “cotton fioc” che sarà sufficiente appoggiare e far ruotare leggermente. Non si proverà più alcun fastidio. Venticinque studenti all’ora.

Il direttore dell’Ulss 9, 8 e 7, quando è arrivato a Treviso nel 2016 non poteva certo immaginare di dover governare una sanità nella pandemia. Da marzo è iniziata una traversata di quelle toste ma gli è sempre riuscito di tenere la barra al centro. E anche adesso che si paventa una recrudescenza dei contagi da Covid, Francesco Benazzi non tradisce preoccupazioni eccessive. Eppure il Veneto, e Treviso, negli ultimi giorni hanno conosciuto una impennata della curve epidemiologiche.

Continua a non essere allarmato più di tanto Direttore?
Sì, e le spiego anche il perché: siamo l’Ulss del Veneto con il maggior numero di tamponi effettuati. Inevitabile che i casi positivi siano numerosi e nella maggior parte asintomatici.

E dei focolai scoppiati alle ex caserme Serena e Zanusso, che cosa dice?
Alla ex Serena i casi sono stati azzerati nel giro di tre settimane. Alla Zanusso di Oderzo su 175 ospiti, i positivi sono 66: anche qui nel giro di due settimane il problema sarà risolto.

E se nell’imminente stagione autunnale dovessimo tornare al punto di partenza? Come sono messe le terapie intensive a Treviso?
Sono vuote, non abbiamo nessun ricoverato. E ad ogni modo, anche se la situazione sanitaria dovesse aggravarsi e precipitare siamo pronti. Vedremo se con il freddo il virus tornerà a circolare con aggressività. Per il momento dimostra di possedere un grado non elevato di virulenza.

Come si stanno preparando le sue Ulss all’eventuale peggioramento della situazione?
Continuando a fare quello che abbiamo iniziato per tempo: isolare e “quarantenare”.

E’ stata la riapertura della scuola a provocare il sensibile aumento di contagi che leggiamo in queste ore?
No, perché nell’ambiente scolastico si rispettano scrupolosamente protocolli e norme. Il settantaquattro per cento dei focolai si sviluppa in ambito domestico.

Nei mesi scorsi visite specialistiche ed esami diagnostici sono stati in gran parte rinviati, Cup presi d’assalto, lunghe le liste d’attesa. E cittadini-utenti piuttosto arrabbiati.
Mi limito a fornirle due dati: 41.275 erano le richieste “galleggianti”, ereditate dal lockdown. Ora sono 976.

Anche la “Cittadella della salute” sta andando avanti?
Entro il 2021 entreremo nel nuovo ospedale.

E l’ospedale di Castelfranco?

Posso confermare che per radioterapia il progetto c’è; la collaborazione con lo Iov è ottima. E poi abbiamo intenzione di potenziare i servizi poliambulatoriali.
 

 


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Roberto Grigoletto

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