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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

Coronavirus, una legge per "agevolare" gli agriturismi: "Concorrenza sleale"

La denuncia di Ascom Vittorio Veneto

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

agriturismi

VITTORIO VENETO – Per Ascom Vittorio Veneto se il disegno di legge che modifica e integra la normativa regionale in materia di agriturismo, turismo rurale, fattorie didattiche ed enoturismo verrà approvato, il rischio è che aumenti la concorrenza sleale. A denunciare le ricadute di un simile provvedimento è la direttrice dell’associazione Antonella Secchi.

 

Ieri, 23 giugno, la giunta regionale, su proposta dell’assessore al turismo Federico Caner, ha dato il via libera al disegno di legge che ora passa all’esame delle commissioni, quindi all’approvazione in aula. L’intento della revisione della legge, che risale al 2012, è quello di rispondere all’esigenza di «favorire l’accesso per gli agriturismi alle attività di turismo rurale, prevedendo nuove iniziative e la semplificazioni per la somministrazione e l’ospitalità, una gamma maggiore di prodotti veneti di qualità e del territorio, oltre all’inserimento nella legge regionale dell’attività enoturistica già contemplata dalla normativa nazionale» ha spiegato Caner. Tutto questo con l’intento di «favorire e permettere la diversificazione dei servizi offerti dalle imprese agricole, anche per far fronte alla crisi provocata dalla pandemia di Covid-19» ha spiegato l’assessore.

 

«L’assessore regionale al turismo Federico Caner ha spiegato in una nota che “l’offerta agrituristica regionale sta conoscendo una notevole crescita di interesse e di adesione” e che “gli operatori del settore e le associazioni di categoria hanno evidenziato l’opportunità di ampliare l’offerta stessa, di favorire l’accesso per gli agriturismi alle attività di turismo rurale, prevedendo nuove iniziative e la semplificazioni per la somministrazione e l’ospitalità”. Ecco, per i nostri associati è stata una autentica mazzata – denuncia la direttrice di Ascom Vittorio Veneto -: senza aver mai risolto la già nota questione dei molti agriturismi che fanno concorrenza illecita ai ristoratori, contando su minori incombenze fiscali e pressione fiscale, a fronte di un servizio offerto analogo a quello dei ristoranti, ora si vuole addirittura semplificare la loro somministrazione e ospitalità».

 

Secchi evidenzia come pubblici esercizi, ristorazione e ospitalità alberghiera stiano vivendo, alla luce dell’emergenza coronavirus, un momento «di grave sofferenza. I miei associati mi chiedono allora perché, invece di aiutarli, si aiutino i loro concorrenti. Prima si facciano i controlli su quali sono veri agriturismi, poi si pensi al resto – afferma -. Ci batteremo in tutti i modi affinché nella legge, che riordinerà il settore agrituristico, non si consenta di affossare un settore economico già in sofferenza come il nostro».

 



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Claudia Borsoi

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