Coronavirus, Zaia duro sui centri di accoglienza: "Senza non avremmo avuto due grandi focolai"
Il presidente ha alzato i toni della polemica
Luca Zaia alza i toni. Sarà la campagna elettorale, ma il presidente del Veneto oggi – parlando dei contagi avvenuti nelle strutture di accoglienza per i migranti – ha usato parole al vetriolo, lontane da quelle più pacate delle scorse settimane.
I focolai in questi centri sono “la prova provata che gli immigrati ospitati in questa maniera, spesso non aventi titolo, perché 9 su 10 non scappano da morte e fame, devono tornarsene a casa loro – ha dichiarato -. Se noi non avessimo avuto questi due centri d’accoglienza, non avremmo avuto due grandi focolai”. Il riferimento è ai focolai individuati a Jesolo, nella sede della Croce Rossa, e a Casier, all’ex caserma Serena, dove i contagi hanno toccato quota 137.
“Siamo riusciti anche nelle case di riposo ad avere contagio zero – ha aggiunto Zaia -. Dei ragazzi in perfetta forma fisica dovevano stare più attenti”. E proprio sulla struttura di Casier il presidente si era già espresso qualche giorno fa, dopo la scoperta del focolaio. “Strutture come l'ex caserma Serena e altre che ha il Veneto devono essere dismesse”, aveva detto.