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29 marzo 2024

Nord-Est

Coronavirus, Zaia spinge: "Tamponi rapidi ai compagni del positivo, gli studenti negativi rimangono in classe"

E' la richiesta inviata dal Governatore a Roma

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Coronavirus, Zaia spinge:

Tamponi rapidi a scuola, per far rimanere gli studenti negativi in classe. E’ la richiesta che il presidente del Veneto Luca Zaia ha inviato a Roma, per chiedere la modifica dell’attuale protocollo previsto per il rientro a scuola.

 

La richiesta del Veneto si articola in quattro punti fondamentali, che il governatore ha spiegato oggi dalla sede della Protezione Civile di Marghera. Zaia vuole che si utilizzi il “tampone rapido nello screening scolastico”, perché “funziona al pari del molecolare”.

 

Questo il piano: tampone rapido per tutti i compagni dell’alunno che è risultato positivo al Coronavirus, eseguito direttamente in classe. Gli studenti negativi rimangono a scuola, e non vengono spediti in isolamento fiduciario per 14 giorni, come previsto dall’attuale piano. Dopo 7 giorni si effettua nuovamente il tampone per verificare la situazione. Un sistema molto più agile e duttile, che - se applicato - sarebbe in grado di sgravare i genitori di perdite di tempo e incombenze.

 

“Se potessimo andare in classe eviteremmo disagi ai genitori”, ha spiegato Zaia, che poi ha posto anche la “questione” di medici e pediatri. Il governatore vorrebbe che fosse ristabilita la discrezionalità - per queste figure - in merito ai tamponi: per Zaia devono essere loro a decidere “se mandare a fare il tampone o no”.

 

Quindi, la richiesta è quella di eliminare il tampone obbligatorio all’insorgere di ogni minimo sintomo. Ad oggi “davanti ad una rinite, ad un raffreddore, dobbiamo fare il tampone - spiega Zaia -. Questo spiega la code che abbiamo”. E alla fine è arrivata la rassicurazione del governatore: “Per ora emergenza sanitaria nelle scuole non ce n’è”.

 


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