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25 aprile 2024

Treviso

Corso di laurea in medicina "stoppato" a Treviso: “La Lega ha sbagliato l’iter”

Zaia annuncia l'apertura di un tavolo nazionale di trattativa: "Non siamo noi i guerrafondai, assurdo dover andare davanti alla Corte Costituzionale"

| Isabella Loschi |

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luca zaia

TREVISO - “Sull’idea di far partire il corso di laurea in medicina a Treviso tutte le forze politiche sono a favore. Ma in Regione Veneto la Lega ha cannato su tutto l'iter di presentazione. Si credono padroni di poter fare cose senza rispettare le procedure”.

Interviene così Maurizio Mestriner del Movimento 5 stelle sulla decisione del governo di impugnare la legge del Veneto che istituiva il corso di laurea in medicina a Treviso, grazie alla sinergia tra Ulss2 Marca trevigiana e università di Padova.

“Il motivo per cui c'è stato il rigetto è molto semplice - attacca Mestriner - per prima cosa la Regione non è competente sul decidere i corsi di laurea, in secondo luogo hanno dato indicazione di prendere i soldi da una voce di bilancio non congruente. La Lega gestisce la Regione da 10 anni e non sa come devono essere fatte queste cose? Imbarazzante”, conclude il pentastellato.

Sulla “bocciatura” da parte del governo della legge regionale per l’istituzione del corso interviene anche il coordinamento provinciale di Treviso de “Il Veneto che vogliamo”. “Non siamo contrari all’istituzione della nuova facoltà in città ma è evidente che la legge regionale di istituzione del corso è giuridicamente “scritta male” e che i rilievi di costituzionalità sono tutt’altro che campati in aria - sottolineano - In primo luogo perché si fonda su un incremento del numero di posti per immatricolazioni dell’università di Padova (articolo 1, comma 1) che non è determinabile dalla Regione ma solo dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Ma è sbagliata, soprattutto, perché prevede di finanziare la spesa per la facoltà trevigiana utilizzando il “finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza”, cioè con le risorse destinate all’assistenza sanitaria, agli ospedali, agli stipendi del personale sanitario, alle strutture territoriali”.

“Fa sorridere, nella migliore delle ipotesi che il presidente Zaia rimarchi come siano ben poca cosa quei 6 milioni di spesa rispetto ai 9 miliardi complessivi che la Regione destina al servizio sanitario, proprio in un momento in cui è chiaro a tutti che ogni centesimo disponibile per la sanità va speso per garantire i servizi sanitari”.

“Non è il momento per uno scontro con il governo ma per raggiungere una intesa con i ministeri interessati che permetta di approvare in tempi brevi una legge redatta bene e che trovi i finanziamenti per Medicina a Treviso in un altro capitolo di spesa”, concludono i rappresentanti de “Il Veneto che vogliamo” . “Zaia fermi i suoi legali e apra un canale di interlocuzione con il governo, oppure sarà chiaro che anche questa è solo una delle tante “leggi manifesto” approvata unicamente per farsela bocciare dal governo”.

Intanto ieri il governatore Zaia ha annunciato l’apertura di un tavolo nazionale la partita del corso di medicina: “Noi non siamo guerrafondai - ha aggiunto Zaia - ma trovo assurdo che si debba andare davanti alla Corte Costituzionale. Anche perché i primi anni sono già attivati e 8 reparti accolgono gli specializzandi. C'è un impugnativa del Governo, e ci auguriamo di trovare una soluzione prima del 16, anche perché penso che i tribunali abbiano ben altro da fare", ha concluso.

 


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