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20 aprile 2024

Vittorio Veneto

"A cosa servono i nuovi sensi unici in via Da Ponte e via Lioni?"

Un quesito che arriva dall'opposizione consiliare di Vittorio Veneto

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

via lioni

VITTORIO VENETO – «A cosa servono i nuovi sensi unici in via Da Ponte e via Lioni?» chiede il consigliere Alessandro De Bastiani (Rinascita Civica-Partecipare Vittorio) all’amministrazione comunale. Un interrogativo che lui si è sentito rivolgere, in questi giorni, da numerosi cittadini e a cui non è riuscito a fornire una risposta. Un responso se lo aspetta ora dal sindaco Antonio Miatto a cui, nel prossimo consiglio comunale, rivolgerà un’interrogazione.

«Mentre è facilmente intuibile chi riscontrerà problemi e svantaggi per la chiusura dell'accesso a via Da Ponte da sud, cioè negozianti ma anche chi abita nei condomini di quella strada, non si capisce a chi giova questo cambiamento – osserva De Bastiani -. L'inacessibilità a Ceneda resta immutata, nessun miglioramento in questo senso. I nuovi sensi unici non risolvono questo problema che continua a pesare sullo sviluppo del quartiere del Duomo».

Già nel corso di un sopralluogo, l’assessore Bruno Fasan mercoledì scorso aveva raccolto pareri positivi e negativi sulla nuova viabilità che, come ha precisato, è provvisoria in attesa dello studio complessivo sulla viabilità di Ceneda già commissionato. Per l’amministrazione Miatto rivedere la viabilità di accesso da sud al quartiere di Ceneda è una priorità. E questo comporterà una revisione del put voluto vent’anni fa dall’allora amministrazione Scottà.

«Poiché ho sentito parlare di un ulteriore cambiamento viario che dovrebbe costituire la logica continuazione dei provvedimenti recentissimi, chiediamo che questo progetto venga illustrato ai consiglieri comunali – conclude De Bastiani -. Purtroppo ci sembra di intuire che non sarà la radicale e auspicata rivoluzione della viabilità interna, quella che naturalmente richiederebbe l’accesso al centro da sud per via Rizzera, via Garibaldi e via Manin, l’antica e urbanisticamente corretta via di accesso al centro cittadino, ma sarà qualche marginale ed inutile cambiamento che sembra giustificato più dalla voglia di far vedere che si fa qualcosa, piuttosto che dalla logica di un vero cambiamento».

 


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Claudia Borsoi

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