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28 marzo 2024

Cronaca

Covid Italia, Galli: "Siamo ancora in piena emergenza"

"I numeri, al di là delle speranze e delle aspirazioni, dicono questo. Per Draghi fuori da fase più difficile a luglio? Legittimo mantenere un tot di attenzione e cautela, non voglio dire scetticismo"

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Massimo Galli

ROMA - L'Italia oggi è ancora in piena emergenza Covid? "Temo che i numeri dicano questo in buona sostanza". Lo afferma Massimo Galli, direttore delle Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, commentando a 'Cartabianca' su Rai3 i dati sui contagi. "Al di là delle speranze e delle aspirazioni, della volontà di gettare il cuore oltre l'ostacolo. Ma l'ostacolo è ancora lì con tutte le sue caratteristiche e sarà superabile solo quando avremo vaccinato abbastanza per essere in posizione di relativa sicurezza", dice Galli.

 

Secondo il bollettino di oggi della Protezione Civile, nelle ultime 24 ore ci sono stati 529 morti. "Come mai numeri così alti? Purtroppo quando c'è un'ondata in corso, una riaccensione epidemica in corso, gli ultimi numeri a calare sono quelli dei morti. E' sconcertante per chi legge, pesante e rattristante per chi vede, credo rappresenti un po' lo spartiacque tra chi i morti li vede e chi li vede solo in termini di numeri e statistiche", sottolinea.

 

A chi domanda se la fiducia del premier Mario Draghi di uscire entro la fine di luglio dalla fase più difficile sia condivisibile, Galli risponde: "Mi auguro col tutto il cuore che sia così, l'obiettivo non è impossibile per un paese organizzato e coeso, ma sul reale ottenimento del risultato ci sono molte variabili: innanzi tutto dobbiamo adeguarci alla svelta su tutto quello che si è dimostrato inefficiente, non tutto ha funzionato a menadito. Poi serve che il vaccino ci sia effettivamente. Sembra che questa variabile molto pesante sia in via di soluzione e che il vaccino arrivi davvero e in quantità sufficienti per coprire il fabbisogno che ci consentirà di tirare un sospiro a luglio. Credo sia legittimo mantenere un tot di attenzione e cautela, non voglio dire scetticismo". "Certamente - aggiunge - non si potrà del tutto abbassare la guardia, perché c'è la variabile delle varianti. Il virus che si aggira per le nostre vie è diverso da quello di Wuhan. Qualche caso di infezione da variante inglese in persone completamente vaccinate lo stiamo vedendo. Per evitare completamente la circolazione del virus ci vorrà più tempo e forse un adeguamento del vaccino".

 



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