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29 marzo 2024

Cronaca

Covid Veneto, Zaia: "Lunedì apriamo le scuole"

Il governatore: "Predisposti 'steward' alle fermate dei mezzi pubblici per regolare la salita degli studenti" ma "resto convinto che sia un rischio"

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Luca Zaia

VENETO - "Se non ci saranno cambiamenti repentini di scenario ho dato mandato all'assessore De Berti per organizzare i trasporti per aprire le scuole lunedì prossimo". Lo ha annunciato il presidente del Veneto Luca Zaia oggi nel corso del punto stampa sottolineando che "si inizierà con il 50% degli studenti in presenza, per un fatto prudenziale e di organizzazione scolastica", ha spiegato annunciando anche che "ci sarà l'arrivo di una nuova figura 'steward' alle fermate dei mezzi pubblici per regolare la salita degli studenti sugli autobus. E - ha continuato - abbiamo già fatto gli accordi con i privati". Zaia però ha avvertito: "Resto convinto che dovremo comunque monitorare fortemente il tema scolastico perché non c'è dubbio, che il rischio un po' aumenta".

"Speriamo di rientrare nella zona gialla da venerdì prossimo", ha auspicato il presidente del Veneto sottolineando che "il nostro indice Rt è basso, la scorsa settimana era dello 0,81% il secondo migliore in Italia dopo la Campania".

Quanto alla proposta del consulente del ministro della Salute il professor Walter Ricciardi, di un lockdown di tre settimane in tutta Italia ha ricordato che "ad oggi noi non abbiamo titolo di andare in zona rossa, o restiamo arancioni o andiamo in zona gialla, non ci sono alternative". Zaia ha anche tenuto a sottolineare che "la decisione, a suo tempo dei governatori delle Regioni di dividere l'Italia in zona di rischio è risultata vincente "rispetto ad altri Paesi come Germania e Gran Bretagna che sono reduci da lockdown prolungati".

Quanto ai vaccini, il governatore ha ribadito la "disponibilità totale alla produzione in Veneto" annunciando che "ci sono stati dei contatti con il presidente di Veneto Sviluppo Fabrizio Spagna, ma non si sono ancora concretizzati". "Questa settimana - ha aggiunto - è stata confermata la redistribuzione solidale dei vaccini tra le regioni, chi ha avuto i tagli avrà una compensazione sul numero dei vaccini".

Zaia comunque nonostante i ritardi di Pfizer e Astrazeneca si è detto ottimista perché: "Dovrebbe essere validato dall'Ema anche il vaccino cinese e se così sarà, come ha confermato lo stesso ministro della Salute, anche questo vaccino sarà utilizzato. Poi rimane lo Sputnik russo e in previsione potrebbe essere anche quello prodotto in India ma arriverà anche il vaccino di Johnson & Johnson che prevede una sola dose lo scenario quindi ci permettere di prevedere per febbraio-marzo l'arrivo di molti vaccini. Il mio sogno è quello di vedere aperti i palazzetti dello sport per fare le vaccinazioni". In ogni caso, la Pfizer ha assicurato che tornerà a regime nella distribuzione dei vaccini già la prossima settimana.

E "ai vaccinati che lo chiedono daremo un certificato, una specie di 'passaporto' sanitario. La Regione è in grado di farlo". Il governatore leghista ha poi difeso il collega della Lombardia sulla vicenda dei calcoli che hanno determinato la zona rossa. "Credo che Fontana abbia fatto dichiarazioni eloquenti: è stato chiaro e ha tolto i dubbi in merito alla sua posizione".

Sul governo è stato netto: "Se non ha i numeri si va a votare. Vedo che, a prescindere dal colore politico, abbiamo bisogno di un governo che abbia i numeri: cinque-sei numeri di vantaggio in Parlamento significa non poter governare. E quindi -ha ribadito- o ci sono i numeri o si va a votare".
 

 


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