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25 aprile 2024

Nord-Est

Cuccioli importanti illegalmente: oltre venti esemplari hanno trovato un padrone

Alcuni di questi animali sono ancora in condizioni precarie di salute e necessitano di attenzione e cure particolari

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cucciolo

UDINE - Una ventina di giorni fa la Polizia Stradale del Friuli Venezia Giulia e i forestali del Noava, il Nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale del Corpo forestale regionale, con l’ausilio e la collaborazione del Centro Operativo Autostradale, avevano fermato lungo l'A4, all'altezza di Palmanova, un mezzo che stava trasportando illegalmente 30 cagnolini provenienti dall’Est Europa, in evidenti condizioni di maltrattamento.

I cuccioli erano stati affidati ai controlli e alle cure dei veterinari dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale. Nonostante gli sforzi dei veterinari, purtroppo dalcuni di loro sono morti.

Appena è stato possibile si è provveduto a cercare persone disponibili ad accoglierli in custodia giudiziaria, addossandosi con impegno le problematiche sanitarie e comportamentali.

La scelta sull’affidamento in custodia è stata fatta sulla base delle domande pervenute al Canile contumaciale di Udine, inserite nel “Registro dei possibili affidatari di animali oggetto di sequestro” (per accedere al registro è necessario presentare domanda citando il registro degli affidi presso lo stesso canile, i cui contatti sono disponibili sul sito dell’Azienda Sanitaria competente per territorio) Sono andati in custodia tre bassotti, quattro barboncini, due chiwauwa, due golden retriver, quattro spitz, tre boulldog francese, sei shitzu e tre chowchow. Va comunque segnalato che alcuni animali sono ancora in condizioni precarie di salute e necessitano di attenzione e cure particolari in quanto fisicamente deboli e provati dalle conseguenze del trasporto in condizioni non idonee.

Con questa ulteriore operazione, si consolida il rapporto di collaborazione tra la Polizia Stradale e il Corpo forestale regionale, in particolar modo con il Noava, che si concretizza in maggiori controlli e più approfondite attività d’indagine, sempre con il necessario e importante supporto dei veterinari delle Aziende sanitarie.

Va ricordato che il commercio illegale degli animali d’affezione, oltre alle condizioni di maltrattamento degli animali, alimenta un elevato giro d’affari proveniente soprattutto dall’Est Europa che è necessario contrastare con determinazione ma anche e soprattutto con campagne di prevenzione e di sensibilizzazione.
 

 



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