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23 aprile 2024

Treviso

DA RE RESTA FUORI DAL CONSIGLIO FEDERALE DELLA LEGA DI MARONI

L'ex segretario: "Evidentemente do fastidio"

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

DA RE RESTA FUORI DAL CONSIGLIO FEDERALE DELLA LEGA DI MARONI

TREVISO – E' stato il condottiero della Lega trevigiana degli ultimi decenni e ha portato la Marca ad essere la provincia più “verde” d'Italia. Tutto questo, però, domenica non ha contato niente. Perché la candidatura al nuovo consiglio federale del Carroccio targato Maroni di Gianantonio Da Re, sindaco di Vittorio Veneto ed ex potente segretario provinciale, è stata boicottata dagli stessi delegati trevigiani.

Altro che nessuna resa dei conti, domenica ad Assago i compagni di mille battaglie hanno dato uno schiaffo al baffo più famoso tra i “padani” preferendo non essere rappresentati a via Bellerio da nessun trevigiano piuttosto che votare per lui. Gli sono stati preferiti i veneti Manuela Dal Lago, a quanto pare scelta anche dal capogruppo trevigiano Gianpaolo Dozzo, Daniele Stival, Marino Finozzi e Massimo Bitonci.

Da Re lo sa e, al solito, non si nasconde. “Bisogna chiedere a Granello il perché di questa scelta: evidentemente do fastidio e hanno preferito votare altri, per mille interessi personali – attacca – di certo è stata una resa dei conti, ma io non vado in pensione”. Per molti “maroniani” una minaccia più che una promessa. A partire dal suo più grande avversario degli ultimi mesi: Leonardo Muraro. “Con la sua candidatura Da Re ha tentato un blitz – spiega il presidente della Provincia, ieri nominato uno dei vice del segretario regionale Flavio Tosi – ma non ha coinvolto i trevigiani”. Appunto che fa inalberare il primo cittadino di Vittorio. “Avrebbero potuto votare l'unico trevigiano senza se e senza ma – sibila – evidentemente non sono gradito perché dico quello che penso, ma non ho mai chiesto il voto e mai lo farò”.

Chi invece l'avrebbe portato in palmo di mano è Gian Paolo Gobbo, che l'altro ieri ha vissuto il paradosso di vedere il suo figlioccio politico, Luca Zaia, annunciare la fine dell'era di Bossi. “Non ci sono state rese dei conti: semplicemente c'erano più candidati che posti e qualcuno doveva rimanere fuori, poi spiace che sia trevigiano – prova a evitare polemiche il sindaco di Treviso, che ieri ha avuto una riunione fiume con Muraro – Da Re, comunque, è importante per tutto quello che è riuscito a fare e la Marca resta sempre prima in Padania”.

E l'onore delle armi glielo concede anche un altro “rinnovatore” del Carroccio. “Da Re resta uno dei nostri migliori pretoriani, anche per il futuro, perché non ha raccolto consensi ma non vuol dire che non serva più – chiosa Marzio Favero – ma doveva capire che la sua stagione di responsabile del movimento stava finendo”. Domenica glielo hanno detto nel modo più duro possibile.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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