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14 maggio 2025

Cronaca

Dalla Regione 200mila euro per la promozione della cultura del cavallo: “Ipocrisia, se poi lo si manda al macello”

Zanoni e Masolo (EV): “La vera promozione passa per il rispetto dei cavalli. Macellare non è sinonimo di rispetto”

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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cavallo

 VENETO – Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato un provvedimento che stanzia 200mila euro per la promozione della cultura del cavallo. Ma l’iniziativa, accolta con favore da una parte dell’aula, ha scatenato un acceso dibattito sul destino di questi animali, aprendo un fronte polemico che ha visto protagonisti i consiglieri di Europa Verde, Andrea Zanoni e Renzo Masolo. I due esponenti ambientalisti hanno infatti presentato un ordine del giorno che chiedeva un impegno formale della Giunta affinché il cavallo, così come gli altri equidi, fosse riconosciuto come animale d’affezione, con l’obiettivo di vietarne la macellazione, l’importazione e l’esportazione per fini alimentari, oltre alla vendita e al consumo della loro carne.

Proposta che però non ha superato il voto dell’aula. “Durante la discussione – racconta Zanoni – ho mostrato una foto del presidente Zaia a cavallo alla fiera di Verona e ho chiesto ai consiglieri se, dopo averlo cavalcato, avrebbero avuto il coraggio di mandarlo al macello. È inconcepibile promuovere questi animali, che vengono anche impiegati in terapie per bambini, anziani e persone con disabilità, e poi accettare che possano finire uccisi brutalmente.” Secondo i consiglieri di Europa Verde, il rispetto verso i cavalli dovrebbe passare innanzitutto dal riconoscimento della loro dignità di esseri senzienti.

“Non si può parlare di tutela e promozione se non si affronta seriamente il tema della macellazione. È una contraddizione – insistono – e una mancanza di coerenza che mina la credibilità della legge stessa.” Pur avendo ottenuto l’approvazione di un emendamento che sottolinea la necessità di rispettare il benessere degli animali e di prevenirne ogni forma di abuso o sfruttamento, Zanoni e Masolo lamentano l’isolamento politico nel momento decisivo. “Eravamo gli unici consiglieri di minoranza presenti in aula durante il voto finale sul nostro ordine del giorno. Il risultato era inevitabile.”

I due concludono con una stoccata alla maggioranza: “Questa legge, di fatto, non introduce nulla di nuovo rispetto a quanto già era possibile fare con gli strumenti normativi esistenti. È solo un’operazione di facciata, a cui vengono destinati fondi che avrebbero potuto essere gestiti in modo più efficace alla fine dell’anno.” La vicenda riaccende il dibattito sulla tutela degli animali e solleva interrogativi sul reale significato delle leggi promozionali quando mancano i fondamentali etici a sostenerle.
 


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