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29 marzo 2024

Castelfranco

Danneggiata la statua del Canova: individuato il responsabile

Il turista austriaco ha ammesso la propria responsabilità

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Danneggiata la statua del Canova: individuato il responsabile

POSSAGNO -  E' stato individuato, e ha ammesso la propria responsabilità, il turista austriaco che sabato scorso aveva danneggiato la "Paolina Borghese" di Antonio Canova, custodita nella Gipsoteca di Possagno per scattare un selfie.

A risalire all'identità dell'uomo, un cinquantenne austriaco, sono stati i Carabinieri della stazione di Pieve del Grappa, che hanno dapprima esaminato i video delle telecamere di sorveglianza interne, che hanno immortalato tutte le fasi del danneggiamento. Intorno alle 12.30 di sabato scorso l'uomo, che faceva parte di un gruppo di turisti connazionali, è stato filmato mentre si sdraiava a fianco della statua, scattando fotografie. Nel rialzarsi era scivolato, e accortosi del danno si era allontanato.

L'uomo ha dichiarato di essere disponibile a pagare le conseguenze del suo gesto. Risalendo al registro delle visite - obbligatorio anche per le norme di sicurezza anti Covid-19 - i carabinieri avevano inizialmente individuato la donna che aveva effettuato la prenotazione per conto del gruppo di turisti di cui faceva parte l'uomo, la quale è risultata essere proprio la moglie del danneggiatore. Ora il fascicolo è stato trasmesso alla Procura della Repubblica di Treviso. 

Le indagini dei militari dell’Arma hanno avuto inizio quando i responsabili della sicurezza del museo si sono accorti del danno e hanno richiesto gli intervento dei Carabinieri, i quali hanno effettuato un approfondito sopralluogo, rilevando tutte le tracce utili e acquisendo le immagini della videosorveglianza interna, che avevano immortalato in maniera nitida tutte le fasi dell’evento.

In particolare è stato appurato che, verso le ore 12.30, quindi durante l’apertura al pubblico, il turista si era sdraiato a fianco della preziosa opera, facendosi fotografare da un’altra persona in posizione plastica.

Nel rialzarsi, l’uomo ha infranto involontariamente parte del piede della statua. Accortosi del danno causato, visibilmente turbato da quel suo gesto sconsiderato e indeciso sul da farsi, si era allontanato, sparendo dalla vista delle telecamere della videosorveglianza.

Le indagini dei Carabinieri di Pieve del Grappa hanno stabilito, fin da subito, che quella persona faceva parte di un gruppo di turisti austriaci che, nel rispetto delle attuali disposizioni in materia di prevenzione sanitaria, aveva prenotato regolarmente la visita attraverso accredito, inviato via mail al museo.

Proprio da quel messaggio di prenotazione, è stato possibile individuare generalità e recapiti della donna, residente appunto in Austria, che aveva riservato l’accesso alla Gypsotecha, anche per conto degli altri appartenenti al gruppo.

Pertanto, effettuate tutte le verifiche, i militari dell’Arma, con l’ausilio di un interprete, hanno contattato telefonicamente la signora, nel frattempo ritornata in patria, spiegandole con dovizia di particolari l’accaduto ed evidenziando la gravità del danno causato dal turista facente parte del gruppo che lei aveva accompagnato in visita.

A quel punto, in lacrime e presa dalla disperazione, la signora ha fatto presente che l’autore di quella condotta era il marito che, preso dal panico e resosi conto del danno causato, si era allontanato.

La donna ha ribadito che era intenzione del consorte spiegare l’accaduto, scusarsi e rendersi disponibile ad affrontare le conseguenze delle sue azioni.

Infatti poco dopo l’uomo ha inviato alla Stazione Carabinieri di Pieve del Grappa, un accorato messaggio in posta elettronica con cui, nel trasmettere le sue generalità e la foto della propria carta d’identità, confermava i fatti così come ricostruiti dalle indagini, assumendosi totalmente la responsabilità, consapevole delle conseguenze che lo attendono.

Oltre che dall’inequivocabile tenore confessorio del messaggio, i militari hanno riscontratro effettivamente che la foto del documento d’identità del turista combaciava perfettamente con l’uomo ritratto nei fotogrammi della videosorveglianza del museo.

Pertanto, nella serata di ieri 3 agosto, la Stazione Carabinieri di Pieve del Grappa a trasmesso all’Autorità nella serata di ieri 3 agosto, la Stazione Giudiziaria una dettagliata relazione sul contenuto delle indagini, per le relative valutazioni.

 


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